La relazione annuale presentata al Viminale alla presenza di Alfano. Beni per 530 milioni finiti definitivamente allo Stato con le confische. Per l'esposizione milanese, controlli su oltre seimila imprese. Riciclaggio, 11mila le segnalazioni girate all'antimafia
Ammonta a 2,6 miliardi di euro il valore dei beni sequestrati alla criminalità organizzata nel 2015. Mentre quello delle confische si attesta sui 530 milioni di euro. I dati sono contenuti nel rapporto annuale della Direzione investigativa antimafia illustrati oggi al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e del direttore della Dia, generale Nunzio Antonio Ferla.
Nel settore del controllo degli appalti pubblici la Dia ha effettuato 4.997 monitoraggi nei confronti di altrettante imprese ed eseguiti accertamenti di oltre 40.289 persone fisiche ad esse collegate, si legge in una nota della Dia. Inoltre, dei 139 accessi ai cantieri operati, si è proceduto al controllo di 4.408 soggetti, 1.243 imprese e 2.623 mezzi.
Per quanto riguarda l’Expo milanese, concluso a ottobre, il direttore della Dia ha precisato che le 5.216 istanze di accertamento, pervenute complessivamente dalla Prefettura di Milano, sono state tutte evase, comportando uno screening informativo su 6.566 imprese e 75.535 persone fisiche. I controlli di pertinenza della Dia e del Gruppo Interforze si sono esplicati in un totale di 111 accesi ai cantieri, che hanno portato al controllo “in loco” di 1.065 imprese, 3.470 persone e 1.557 mezzi. Le imprese verificate sono state 8.759. Tale attività ispettiva si è conclusa con l’emanazione di 133 misure interdittive antimafia da parte della prefettura di Milano.
Sul fronte dell’antiriciclaggio, da quest’anno è stato reso pienamente esecutivo un nuovo sistema basato sull’analisi delle “segnalazioni di operazioni sospette” attraverso tre distinte procedure informatiche complementari. Che dal primo gennaio hanno consentito di raggiungere l’obiettivo di analizzare tutte le “segnalazioni sospette” pervenute (70.698) dall’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia e di estrapolare, conseguentemente, quelle di interesse investigativo per la Dia. Infatti, delle 70.698 segnalazioni pervenute nel 2015, ne sono state evidenziate alla Dna 11.080, perché potenzialmente attinenti alla criminalità organizzata.