
Siamo a Natale e, di questi tempi, molti richiedono un consiglio di lettura per completare la lista dei regali. C’è da trovare il giallo per il cognato avvocato, il saggio per il suocero nostalgico, il ricettario per la zia vegana. Ma la sfida più importante è trovare il libro giusto per il nipote che non legge niente.
Libraio: “Mi dica cosa piace a questo ragazzo: Quanti anni ha? Film preferito? Che videogiochi fa?”
Cliente: “Sta tutto il giorno a sparare ai mostri in rete coi suoi amici. L’anno scorso gli abbiamo regalato Il Piccolo Principe ma non l’ha letto.”
Libraio: “Mmm… Ma voi avete provato a fargli paura?”
Cliente: “Tipo minacciandolo di cancellargli i salvataggi dei giochi se non lo finiva?”
Libraio: “Esagerati, quello è terrorismo psicologico. Mi riferisco alla semplice paura, quella di una volta: Mostri, spiritelli, un goccio di sangue…”.
La mia generazione aveva paura di Freddy Krueger, sognava di acchiappare fantasmi con lo zaino protonico e di andare a caccia di pirati con i Goonies. In pratica non temeva la paura e anzi, la considerava un ingrediente fondamentale per rendere mitica una storia.
Poi è successo qualcosa e, nel nome del politicamente corretto, la paura è stata messa un po’ da parte.
Per diversi anni Topolino ha dovuto fare a meno delle pistole, perché erano simboli violenti che potevano turbare l’immaginario dei bambini, i film dell’orrore hanno cominciato a fissarsi l’ombelico, e quella specie di magia analogica degli anni Ottanta, fatta di animatroni e frattaglie di pecora, si è andata sfilacciando per colpa dell’iperrealismo digitale. Fortunatamente a un certo punto, tra le pagine di un libro, è apparso un maghetto piuttosto famoso, che è riuscito a ricordare a tutti che, per diventare coraggiosi, era obbligatorio vincere la paura, collante forte per l’immaginazione, impulso a non mollare la pagina successiva, fonte di immedesimazione efficace come poche.
Molti tra i miei clienti che hanno figli sopra i dieci anni si lamentano della pigrizia con cui costoro si relazionano con la lettura e io, da vero appassionato dei generi per ragazzi, cerco di convincerli che per resistere alle seduzioni tecnologiche è necessario stimolarli con qualcosa che li faccia sentire più grandi, responsabilizzati, e far loro capire che nessuno in famiglia ha paura di suggerire qualcosa di “spaventoso”.
Per questo tra i miei consigli classici ci sono Il libro selvaggio di Juan Villoro, che parla di un ragazzo che diventa vittima degli sgarbi di libri dispettosi, La scala Urlante di Jonathan Stroud, un potenziale erede di Harry Potter, nel quale i bambini si oppongono per lavoro a spettri realmente malvagi, Lasciami entrare di John Lindqvist, che restituisce al vampiro la sua dignità di personaggio letterario e, dopo averlo finito in questo giorni, ci sarà posto anche per Trollhunters, di Guillermo del Toro e Daniel Kraus.
Gli autori sono masticatori di fantasy e horror e professionisti del mondo del cinema che, in questo libro, hanno saputo ricostruire un’ambientazione estremamente anni Ottanta. L’antefatto si svolge nel 1969 a San Bernardino, un paese californiano dove decine di bambini sono scomparsi nel nulla. Di loro restano solo le foto segnaletiche sui cartoni del latte. I due fratelli Jack e Jim Sturges si sfidano in bici, quando improvvisamente, a ridosso del tramonto, il più grande sparisce sotto un ponte. Il piccolo superstite non si riprenderà mai da quel trauma e, una volta divenuto adulto, si sforzerà di proteggere suo figlio tenendolo sotto una campana di vetro, in una casa con dieci serrature, fari abbaglianti in giardino e telecamere di sicurezza. Ma quando il destino si presenterà a casa di Jim Junior, il protagonista della storia, non lo farà bussando alla porta, bensì sbucando da un passaggio magico sotto il suo letto, dal quale emergeranno i temibili Troll sotterranei.
In questo romanzo edito da De Agostini c’è la paura della perdita, la sfida del bullismo, l’inadeguatezza degli adulti di fronte alla crisi, il tutto mitigato dalla presenza di pochi amici fidati e coraggiosi, fondamentali per portare a termine un’impresa eroica. È il titolo giusto per tenere i vostri figli incollati alle pagine, e far loro riscoprire come esorcizzare le paure con una risata, sfoggiando tutto il coraggio di cui sono capaci i giovani, che potrebbero avere paura di tutto, ma non certo di un libro.
Del resto, fatto il misfatto, Goonies never say die.
Marco Mogetta
Libraio
Cultura - 16 Dicembre 2015
‘Trollhunters’, il libro giusto per il nipote che non legge mai
Siamo a Natale e, di questi tempi, molti richiedono un consiglio di lettura per completare la lista dei regali. C’è da trovare il giallo per il cognato avvocato, il saggio per il suocero nostalgico, il ricettario per la zia vegana. Ma la sfida più importante è trovare il libro giusto per il nipote che non legge niente.
Libraio: “Mi dica cosa piace a questo ragazzo: Quanti anni ha? Film preferito? Che videogiochi fa?”
Cliente: “Sta tutto il giorno a sparare ai mostri in rete coi suoi amici. L’anno scorso gli abbiamo regalato Il Piccolo Principe ma non l’ha letto.”
Libraio: “Mmm… Ma voi avete provato a fargli paura?”
Cliente: “Tipo minacciandolo di cancellargli i salvataggi dei giochi se non lo finiva?”
Libraio: “Esagerati, quello è terrorismo psicologico. Mi riferisco alla semplice paura, quella di una volta: Mostri, spiritelli, un goccio di sangue…”.
La mia generazione aveva paura di Freddy Krueger, sognava di acchiappare fantasmi con lo zaino protonico e di andare a caccia di pirati con i Goonies. In pratica non temeva la paura e anzi, la considerava un ingrediente fondamentale per rendere mitica una storia.
Poi è successo qualcosa e, nel nome del politicamente corretto, la paura è stata messa un po’ da parte.
Per diversi anni Topolino ha dovuto fare a meno delle pistole, perché erano simboli violenti che potevano turbare l’immaginario dei bambini, i film dell’orrore hanno cominciato a fissarsi l’ombelico, e quella specie di magia analogica degli anni Ottanta, fatta di animatroni e frattaglie di pecora, si è andata sfilacciando per colpa dell’iperrealismo digitale. Fortunatamente a un certo punto, tra le pagine di un libro, è apparso un maghetto piuttosto famoso, che è riuscito a ricordare a tutti che, per diventare coraggiosi, era obbligatorio vincere la paura, collante forte per l’immaginazione, impulso a non mollare la pagina successiva, fonte di immedesimazione efficace come poche.
Molti tra i miei clienti che hanno figli sopra i dieci anni si lamentano della pigrizia con cui costoro si relazionano con la lettura e io, da vero appassionato dei generi per ragazzi, cerco di convincerli che per resistere alle seduzioni tecnologiche è necessario stimolarli con qualcosa che li faccia sentire più grandi, responsabilizzati, e far loro capire che nessuno in famiglia ha paura di suggerire qualcosa di “spaventoso”.
Per questo tra i miei consigli classici ci sono Il libro selvaggio di Juan Villoro, che parla di un ragazzo che diventa vittima degli sgarbi di libri dispettosi, La scala Urlante di Jonathan Stroud, un potenziale erede di Harry Potter, nel quale i bambini si oppongono per lavoro a spettri realmente malvagi, Lasciami entrare di John Lindqvist, che restituisce al vampiro la sua dignità di personaggio letterario e, dopo averlo finito in questo giorni, ci sarà posto anche per Trollhunters, di Guillermo del Toro e Daniel Kraus.
Gli autori sono masticatori di fantasy e horror e professionisti del mondo del cinema che, in questo libro, hanno saputo ricostruire un’ambientazione estremamente anni Ottanta. L’antefatto si svolge nel 1969 a San Bernardino, un paese californiano dove decine di bambini sono scomparsi nel nulla. Di loro restano solo le foto segnaletiche sui cartoni del latte. I due fratelli Jack e Jim Sturges si sfidano in bici, quando improvvisamente, a ridosso del tramonto, il più grande sparisce sotto un ponte. Il piccolo superstite non si riprenderà mai da quel trauma e, una volta divenuto adulto, si sforzerà di proteggere suo figlio tenendolo sotto una campana di vetro, in una casa con dieci serrature, fari abbaglianti in giardino e telecamere di sicurezza. Ma quando il destino si presenterà a casa di Jim Junior, il protagonista della storia, non lo farà bussando alla porta, bensì sbucando da un passaggio magico sotto il suo letto, dal quale emergeranno i temibili Troll sotterranei.
In questo romanzo edito da De Agostini c’è la paura della perdita, la sfida del bullismo, l’inadeguatezza degli adulti di fronte alla crisi, il tutto mitigato dalla presenza di pochi amici fidati e coraggiosi, fondamentali per portare a termine un’impresa eroica. È il titolo giusto per tenere i vostri figli incollati alle pagine, e far loro riscoprire come esorcizzare le paure con una risata, sfoggiando tutto il coraggio di cui sono capaci i giovani, che potrebbero avere paura di tutto, ma non certo di un libro.
Del resto, fatto il misfatto, Goonies never say die.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.