Il Senato accademico ha deciso che per l'anno 2015-2016 gli iscritti richiedenti protezione internazionale o umanitaria saranno esonerati dalle tasse. Proteste del Carroccio e della Gioventù nazionale di Azione universitaria: "Discriminati gli italiani"
Università gratis per chi ha un permesso di soggiorno per asilo politico o umanitario, ma anche per chi ha fatto richiesta ed è in attesa di protezione. Il Senato accademico di Bologna, accogliendo un invito della Commissione europea, ha deciso l’esonero totale dei contributi per l’anno 2015-2016 per gli iscritti richiedenti protezione internazionale o umanitaria. Via libera anche a cinque borse di studio per un totale di 8mila euro.
Festeggia su Twitter la responsabile scuola e università del Pd e deputata Francesca Puglisi, mentre protesta la Lega Nord: “Lo trovo un atto di un’ingiustizia assurda“, ha commentato la capogruppo del Carroccio in consiglio a Bologna Lucia Borgonzoni, “verso tutte quelle famiglie che si sacrificano un’intera vita per poter permettere ai loro figli di studiare, verso quei ragazzi che fanno mille lavoretti per potersi mantenere. Stiamo parlando di ‘richiedenti asilo’, non rifugiati e questo sarebbe, a detta del senato accademico ‘un modo per facilitare l’integrazione’? E’ un’ingiustizia verso ragazzi e famiglie che con le loro tasse potrebbero trovarsi a pagare gli studi a ‘possibili clandestini‘, alla faccia di chi non ha i soldi per poter continuare il percorso scolastico”.
L’iniziativa ha scatenato le polemiche delle associazioni studentesche vicino alla destra e dei Giovani padani. Il coordinamento Gioventù nazionale di Azione Universitaria ha diffuso una nota in cui definisce l’iniziativa “l’ennesimo schiaffo agli studenti”: “I veri discriminati di oggi sono gli italiani”, si legge. “E’ curioso come proprio chi si riempie ogni giorno la bocca con parole come ‘uguaglianza’, nei fatti non voglia attuarla”.
A Bologna l’università apre ai profughi. Richiedenti asilo potranno frequentare i corsi #Unibo #accoglienza e #integrazione @UniboMagazine
— Francesca Puglisi (@PuglisiPD) December 16, 2015