Cassa depositi e prestiti non esclude la possibilità di entrare nel capitale di Telecom Italia. Il presidente Claudio Costamagna lo ha detto chiaramente nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano industriale di Cdp che annuncia 160 miliardi di investimento fra il 2016 e il 2020. Per la prima volta, l’ex banchiere di Goldman Sachs esce allo scoperto sul tema della fibra. E lo fa, a via XX settembre, con accanto il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan e l’ad di Cdp, Fabio Gallia. “Abbiamo due obiettivi – ha spiegato Costamagna – il primo è sostenere il governo nello sviluppo della banda ultralarga in tempi brevi, il secondo è valorizzare l’investimento in Metroweb”, la controllata Cdp attorno alla quale l’ex presidente Franco Bassanini avrebbe voluto costruire un “condominio di operatori” per la fibra. Per il momento però, sul tema della banda ultralarga, nulla è dato per scontato: Metroweb “sta dialogando con Telecom, ma anche con Enel, Vodafone e Wind”, come ha puntualizzato il banchiere aggiungendo che si sceglierà la migliore opzione per favorire un rapido sviluppo della nuova rete in fibra.
La Cassa Depositi e Prestiti si prepara dunque a diventare una nuova Iri? Non proprio. Per il ministro Padoan si apre infatti una “nuova fase” in cui Cdp svolge un ruolo di promozione dello sviluppo e della crescita del Paese “con lo Stato che attraverso nuove tecniche interagisce con i privati”. E anche con il pubblico visto che, come ha spiegato Gallia, Cdp continuerà ad investire nel mattone degli enti locali “per aiutare i comuni a valorizzare” i loro asset come è stato fatto in passato con Firenze e la discussa compravendita del teatro comunale. Alla pubblica amministrazione, il piano industriale di Costamagna e ha deciso infatti di destinare 15 miliardi di risorse, il 22% in più rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente. Per quanto riguarda invece le infrastrutture, la società che custodisce i risparmi degli italiani investirà 24 miliardi, il 23% in più rispetto al passato. Il maggior intervento andrà però a favore delle imprese con un impegno finanziario da 117 miliardi, ben il 73% in più rispetto al precedente piano.
Ma come saranno investiti esattamente i soldi destinati alle aziende? Cdp favorirà la nascita di start-up, l’accesso al credito delle pmi e il rilancio delle imprese con una società a maggioranza di capitale privato che recupererà alcune aziende italiane adoperandosi successivamente per il loro rilancio. Il fondo strategico di investimenti riorganizzerà inoltre il suo portafoglio di investimenti dividendo gli asset “stabili” come Metroweb e Saipem dalle altre partecipazioni disponibili per la cessione in tempi stretti. Anche perché, come ha spiegato Costamagna, in tanti anni di esperienza, “non si è mai visto un interesse dall’estero cosi’ elevato”. Per cui “bisogna sfruttare questo momento per permettere a questi signori di scommettere sull’Italia”.
Con l’obiettivo di avere una maggiore visibilità all’estero, la Cassa ha deciso di rafforzare la sua presenza a Bruxelles senza però trascurare lo sviluppo della rete a livello nazionale. Gallia ha infatti annunciato che, oltre alla sede romana, sarà ampliata la struttura della Cdp per “essere più vicini al territorio”. D’ora in poi la cassa promette quindi di essere più vicina alle imprese che possono contare sempre meno su un sistema bancario in profonda crisi.
Il tema degli istituti di credito è del resto una spina nel fianco per il governo Renzi. Lo testimonia anche il fatto che Padoan taglia secco in conferenza stampa sulla questione bad bank. “Ripeto: il governo ha già introdotto le sue misure sulle imposte differite e le procedure concorsuali. Stiamo lavorando a meccanismi che permettano di introdurre strumenti di garanzia di mercato per facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Stop”. Nulla da aggiungere se non che il riferimento all’Iri resta solo “un accostamento storico”. Almeno per ora. Tuttavia fa riflettere il fatto che quando si chiede conto della redditività, il nuovo management parla di un “adeguato livello”. Guardandosi bene però dal fornire numeri e obiettivi precisi.