Cari amici,
inizia il settimo anno della nostra avventura con il Fatto Quotidiano. Il sesto che sta per concludersi ha visto molti cambiamenti, dentro e fuori il nostro giornale. Nuovo direttore, nuovi lettori, nuova grafica, nuove firme, nuove rubriche, nuove battaglie (abbiamo iniziato dando ospitalità a Charlie Hebdo dopo la prima terribile strage di Parigi) e una gamma ancora più ampia di contenuti. Ma sempre con la stessa linea indicata fin dal primo numero dal nostro direttore-fondatore Antonio Padellaro (la Costituzione del 1948) e con lo stesso spirito che anima il nostro lavoro fin dal settembre del 2009 (l’assoluta libertà e indipendenza da tutto e da tutti).
Il merito è sempre, soprattutto vostro: di chi ci acquista in edicola, di chi si abbona (e per questo vi chiediamo di farlo di nuovo o per la prima volta), di chi ci segue sul sito e ora anche sulla web-radio.
Abbiamo iniziato una nuova serie di incontri in giro per l’Italia, che ci hanno fatto conoscere lettori affezionati e appena arrivati. Altri ne incontreremo nel tour che stiamo programmando nelle università. Non c’è spazio qui per ricordare tutte le notizie esclusive che abbiamo dato e gli scoop che abbiamo messo a segno in questi 12 mesi: spesso per la bravura dei nostri inchiestisti, altrettanto sovente perché altri giornali meno liberi del nostro quelle notizie le avevano, ma non potevano o non volevano darle. Naturalmente abbiamo pagato un prezzo: la solita montagna di querele e cause civili per danni (quasi tutte vinte, per fortuna), e le consuete ritorsioni dei pubblicitari che ancora non si rassegnano all’esistenza di un quotidiano che al massimo “vende” una pagina a un inserzionista, ma non tutte le altre, dove si riservano il diritto-dovere di informare criticamente e imparzialmente.
Come già era avvenuto ai tempi del governo Berlusconi, siamo finiti nel mirino del presidente del Consiglio pro tempore, al secolo Matteo Renzi, che ci ha additati pubblicamente come nemici da mettere alla gogna per alcuni nostri titoli che avevano l’unico torto di dire la pura e semplice verità contro le menzogne ufficiali (e dire che l’avevamo appena elogiato per la prudenza mostrata sui bombardamenti anti-Isis). Consideriamo improvvida quell’iniziativa, un segnale di debolezza per lui e una medaglia per noi: continueremo a informare come abbiamo sempre fatto, senza guardare in faccia né fare sconti a nessuno.
Per farlo, cari lettori, abbiamo bisogno di voi. Di voi che ci acquistate ogni giorno in edicola e ci consentite, per il sesto anno consecutivo, di chiudere il nostro bilancio in pareggio. Cioè di continuare a esistere e a far sentire la nostra voce.
Per questo vi chiediamo ancora una volta, nonostante le difficoltà di una crisi economica che – a dispetto dei trionfalismo sulla crescita – ancora morde larghe fasce della popolazione, di confermarci la fiducia. Come? Rinnovando o sperimentando per la prima volta l’abbonamento al Fatto Quotidiano.
L’abbiamo sempre detto, e lo ripetiamo. Fare un’informazione libera e di qualità costa. Perché i giornalisti e i collaboratori vanno retribuiti. Perché la carta è sempre più cara, così come la tipografia e tutte le altre spese necessarie per mandare il Fatto ogni giorno in edicola. Ma anche perché il progresso tecnologico richiede un continuo sviluppo, che noi intendiamo realizzare con nuovi progetti e investimenti, anche per ilfattoquotidiano.it, la web-tv che si sta consolidando e la web-radio che è appena nata. Noi, in cambio della fiducia, vi assicuriamo che ci impegneremo – se possibile – ancora di più per essere all’altezza di voi lettori e delle vostre aspettative. Il che non vuol dire che non sbaglieremo mai, ma che lo faremo – siamo umani – sempre in buona fede, e mai per pregiudizi o per partiti presi, né tanto meno per ordini superiori. Infatti, nei limiti del possibile, rispondiamo sempre a chi ci critica o ci chiede spiegazioni alla mail segreteria@ilfattoquotidiano.it.
In chiusura, vi ribadiamo l’appello dell’anno scorso. Aiutateci a continuare e a migliorare. Stateci vicino. Aiutate la comunità del Fatto a crescere. Acquistateci in edicola. Abbonatevi online e scoprite l’offerta speciale di Natale sul nostro abbonamento Tutto Digital (clicca qui). E, se volete fare un bel regalo a parenti e amici, abbonate anche loro. Gli unici che possono comprarci siete voi.
E, quest’anno, aggiungiamo: se ci danno dei “gufi”, anziché offenderci, sorridiamo. Come dice Gustavo Zagrebelsky, “il gufo è quell’animale che ci vede benissimo anche di notte, quando per tutti gli altri è buio pesto”. Benvenuti o ben ritrovati nel Club dei Gufi. E auguri a tutti.
Il Fatto Quotidiano, 17 dicembre 2015