Una “discriminazione di Stato”. A danno di ragazzi che pur vivendo in Italia non hanno ancora la cittadinanza. E, pur possedendo la regolare documentazione per risiedere sul territorio nazionale, non hanno diritto di usufruire della “carta acquisti” varata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a favore dei giovani. Il bonus di 500 euro ai 18enni, inserito dal governo nella manovra e presentato ufficialmente come iniziativa per investire “sulla cultura contro il terrorismo”, sta suscitando molte proteste. Andrea Maestri, deputato iscritto al gruppo Alternativa Libera-Possibile, parla di “una leggina razziale”, mentre monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, lo ha definito “un segnale bruttissimo sul piano culturale”. E il presidente della commissione Bilancio della Camera, il democratico Francesco Boccia, ammette l’errore ma allarga le braccia: “Non penso si riesca a rimediare in questa legge di Stabilità“.
DIRITTO NEGATO – Il motivo delle critiche è preso detto. Il beneficio è stato concepito solo a favore dei giovani italiani e stranieri ma provenienti da un paese dell’Unione europea. “Faccio l’esempio – spiega Maestri – di una classe in cui ci sono 17 ragazzi italiani, 3 rumeni e due senegalesi, tutti uguali dinanzi alla Costituzione, alle leggi e al professore. Ma due di loro, i senegalesi, in quanto non cittadini dell’Ue non avranno accesso alla card di 500 euro prevista dal governo. Gli italiani e i rumeni avranno la possibilità di andare al cinema gratis, mentre loro dovranno pagare di tasca propria”. Non proprio un buon viatico per l’integrazione.
TUTTI IN TRIBUNALE – Basterà avere 18 anni nel 2016, recita la norma per avere la relativa “carta elettronica dell’importo massimo di 500 euro, che può essere usata per ingressi a teatro, cinema, musei, altri eventi culturali, per acquisto dei libri e l’accesso a zone archeologiche e parchi naturalistici”. Solo che contiene poi quella distinzione che per niente piace all’onorevole Maestri: “Ripeto, è una norma con degli inaccettabili tratti razziali”. Va cambiata, perciò. E se non accadrà sarà battaglia dura. “Promuoveremmo un’azione collettiva antidiscriminatoria per tutte le ragazze e i ragazzi esclusi in base alla loro origine e nazionalità”, annuncia il deputato di Possibile: “E, se sarà necessario, solleveremo la questione dell’incostituzionalità della norma”.
GALANTINO: “BENVENUTO DEL GOVERNO NON VA A COLORO CHE SONO UNA RISORSA PER NOI” – Da parte sua Galantino, durante il convegno ‘Immigrazione: un’opportunità economica’ presso la sala della Regina di Montecitorio, ha rilevato che “il benvenuto del governo ai maggiorenni non è per tutti, non lo è per coloro che come si diceva oggi sono una risorsa per noi. Sul piano culturale è un segnale bruttissimo”. Insomma, “qui c’è un problema”.
BOCCIA AMMETTE – Il presidente della commissione Bilancio della Camera, il democratico Francesco Boccia, ammette alla fine l’errore commesso: “Sul bonus ai diciottenni inserito in legge di Stabilità è mancato il coraggio di estenderlo anche ai ragazzi stranieri residenti in Italia anche se nati altrove”, dice Boccia: “C’è stata una presa di posizione netta delle opposizioni che si sono mostrate contrarie e la maggioranza non ha avuto il coraggio di forzare la mano. E’ una carenza che va colmata, non penso si riesca a fare in questa legge di Stabilità, ormai in dirittura d’arrivo, ma certamente in uno dei prossimi provvedimenti”.
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