Le accuse sono corruzione e illecito finanziamento. Secondo i pm l'ex primo cittadino avrebbe ricevuto 125 mila euro da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati attraverso donazioni alla Fondazione Nuova Italia, da lui presieduta
L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio in uno dei filoni dell’inchiesta su Mafia Capitale. Lo ha deciso il gup di Roma Nicola Di Grazie mandandolo a processo per corruzione e illecito finanziamento. Nei confronti dell’ex primo cittadino non è stato contestato invece il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Secondo la Procura Alemanno tra il 2012 e il 2014 avrebbe ricevuto 125 mila euro da Salvatore Buzzi che con Massimo Carminati li avrebbe versati alla Fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno. I soldi sarebbero serviti per far compiere all’ex sindaco atti contrari ai doveri del suo ufficio. L’udienza è stata fissata al 23 marzo davanti alla II sezione penale del Tribunale di Roma.
Per i pm Paolo Ielo, Giuseppe Caqscini e Luca Tescaroli, a recapitare la somma ad Alemanno, fu Franco Panzironi, ex Ad di Ama e già imputato nel maxiprocesso di Mafia Capitale, che attraverso la Fondazione avrebbe consegnato 75 mila euro a titolo di rimborso spese per cene elettorali e altri 40mila come finanziamenti alla Fondazione stessa. A questi si aggiungono 10 mila euro destinati direttamente all’ex sindaco e consegnati nell’ottobre 2014.
In una nota Alemanno ha commentato la decisione del gup, sostenendo la sua innocenza: “Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza. Ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare”, ha dichiarato. L’ex primo cittadino romano ha sostenuto di affrontare il processo con “animo sereno” perché “fiducioso nell’operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l’assoluta correttezza del mio operato”.