Strana la vita, a volte. Sei lì che genialmente trovi il modo di capitalizzare le vite e i sentimenti degli altri, arrivando a dettare le abitudini delle persone, come non succedeva, probabilmente, dal l’invenzione del telefono, ed ecco che di colpo rimani schiacciato sotto la tua stessa invenzione. Un po’ come è successo all’inventore del footing, morto a cinquanta anni o poco più di infarto. O del tizio che ha inventato quel coso con due ruote, morto a bordo del coso giù da una scogliera. Stavolta non c’è il morto, anzi, tutt’altro, ma l’effetto è altrettanto letale.
L’inventore di turno, quello che ha fatto i soldi con le vite e i sentimenti degli altri, è Mark Zuckerberg, e il suo infarto o il suo precipizio è stata la nascita di sua figlia, Max. Che i genitori tendano a perdere il controllo della ragione riguardo i propri figli sui social è già oggetto di tesi di laurea, che a rincoglionirsi sia Mr Facebook, invece, lascia un po’ perplessi. Va bene l’annuncio urbi et orbi della futura nascita, passi le ecografie condivise, ci sta lo sbandiera mento a reti unificate della nascita e i successivi post su peso e crescita, ma che il padrone del principale social network al mondo, il colpevole di certi nuovi comportamenti come la ricerca del like o la condivisione compulsiva ora passi le giornate a postare foto della piccola o status sdolcinati, invece che a cercare modi per spillarci soldi è davvero troppo.
Ultima in ordine di tempo la foto di Max con costume di Obi Wan Kenobi e spada laser e tanto di status inneggiante alla Forza, modo simpatico, si suppone, per dirsi fan di Star Wars. Mark, ti preghiamo, torna in te. Dicci che è tutta una mossa per presentarci una qualche nuova app, cinico gesto di un guru del marketing. Se così non è, fallo per noi, smetti e dimostrarti così tanto uguale a noi.
The force is strong with this one.
Posted by Mark Zuckerberg on Giovedì 17 dicembre 2015