Dopo i tragici attentati di Parigi del 13 novembre il presidente francese François Hollande ha deciso di rispondere, tra l’altro, con lo “stato d’emergenza“. Questa misura, che doveva servire ad individuare più rapidamente i terroristi ed evitare attacchi imminenti, vieta le manifestazioni e consente di perquisire e mettere in stato di fermo senza dover passare per un giudice. Della durata iniziale di dodici giorni, la “misura d’emergenza” è stata subito prorogata per tre mesi e negli ambienti del governo si vocifera che alla scadenza di questi possa essere prolungata nuovamente.
Da quel che emerge però rispetto alle cronache di queste ultime settimane, ci si può cominciare a chiedere se non si stia perdendo di vista il vero obiettivo (i terroristi dell’Isis), per colpire chi con il terrorismo non ha nulla a che vedere.
A fine novembre, la Francia ha messo le mani avanti, notificando al Consiglio d’Europa una richiesta di deroga alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo proprio in virtù dell’applicazione dello stato d’emergenza. Da quel momento le denunce di abusi come quelle che seguono sono all’ordine del giorno.
– Una coppia di agricoltori bio alle 7 del mattino si ritrova con poliziotti in casa, “colpevoli” di aver partecipato tre anni prima ad una manifestazione pacifica contro il controverso progetto di costruzione dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes (un’opera in stile tav);
– Un giovane di 27 anni viene immobilizzato sul Tgv mentre guarda un film d’azione sul suo tablet, giudicato troppo violento da qualche compagno di viaggio;
– Una bambina di 6 anni viene ferita dalle schegge del portone d’ingresso buttato giù dalle forze speciali e dev’essere portata in ospedale;
– Un fervente cattolico (con tanto di rosario tatuato) viene messo agli arresti domiciliari con l’accusa di essere un salafita;
– Con la Conferenza sul clima Cop21 sono inoltre state vietate le 40 manifestazioni previste da tempo dalle Ong e se n’è approfittato anche per prendere chiaramente di mira gli ambientalisti: Joël Domenjoud, consulente legale della “Coalition Climat 21” rete di associazioni e Ong che si battono contro il cambiamento climatico, viene messo agli arresti domiciliari con la motivazione che “farebbe parte dell’estrema sinistra parigina che contesta la Cop21″. Per questo non potrà uscire di casa dalle 20 alle 6 del mattino oltre a dover andare a firmare in commissariato tre volte al giorno: alle 9, alle 13 e alle 19.30.
Di casi come questi se ne segnalano tantissimi, tutti apparenti gravi violazioni dello Stato di diritto e dei diritti umani con nessun legame con l’Isis e gli attentati di Parigi (mentre il terrorista Salah Abdeslam è tuttora in fuga).
Alla base di queste perquisizioni forzate e arresti domiciliari “amministrativi” delle semplici “note bianche“, semplici fogli di carta con accuse generiche spesso risultate false, non corroborate da alcun elemento indiziario o di prova e, cosa ancora più inquietante, di cui gli autori rimangono ignoti. Delle “lettre de cachet” versione ventunesimo secolo che preoccupano avvocati, magistrati e organizzazioni di difesa dei diritti umani come la Ligue des Droits de l’Homme e Human Rights Watch che sperano nell’intervento della Corte Costituzionale o della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per mettere la parola fine su questi abusi.
Andrea D'Ambra
Interprete/Traduttore
Mondo - 20 Dicembre 2015
Francia: gli effetti inquietanti dello stato d’emergenza
Dopo i tragici attentati di Parigi del 13 novembre il presidente francese François Hollande ha deciso di rispondere, tra l’altro, con lo “stato d’emergenza“. Questa misura, che doveva servire ad individuare più rapidamente i terroristi ed evitare attacchi imminenti, vieta le manifestazioni e consente di perquisire e mettere in stato di fermo senza dover passare per un giudice. Della durata iniziale di dodici giorni, la “misura d’emergenza” è stata subito prorogata per tre mesi e negli ambienti del governo si vocifera che alla scadenza di questi possa essere prolungata nuovamente.
Da quel che emerge però rispetto alle cronache di queste ultime settimane, ci si può cominciare a chiedere se non si stia perdendo di vista il vero obiettivo (i terroristi dell’Isis), per colpire chi con il terrorismo non ha nulla a che vedere.
A fine novembre, la Francia ha messo le mani avanti, notificando al Consiglio d’Europa una richiesta di deroga alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo proprio in virtù dell’applicazione dello stato d’emergenza. Da quel momento le denunce di abusi come quelle che seguono sono all’ordine del giorno.
– Una coppia di agricoltori bio alle 7 del mattino si ritrova con poliziotti in casa, “colpevoli” di aver partecipato tre anni prima ad una manifestazione pacifica contro il controverso progetto di costruzione dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes (un’opera in stile tav);
– Un giovane di 27 anni viene immobilizzato sul Tgv mentre guarda un film d’azione sul suo tablet, giudicato troppo violento da qualche compagno di viaggio;
– Una bambina di 6 anni viene ferita dalle schegge del portone d’ingresso buttato giù dalle forze speciali e dev’essere portata in ospedale;
– Un fervente cattolico (con tanto di rosario tatuato) viene messo agli arresti domiciliari con l’accusa di essere un salafita;
– Con la Conferenza sul clima Cop21 sono inoltre state vietate le 40 manifestazioni previste da tempo dalle Ong e se n’è approfittato anche per prendere chiaramente di mira gli ambientalisti: Joël Domenjoud, consulente legale della “Coalition Climat 21” rete di associazioni e Ong che si battono contro il cambiamento climatico, viene messo agli arresti domiciliari con la motivazione che “farebbe parte dell’estrema sinistra parigina che contesta la Cop21″. Per questo non potrà uscire di casa dalle 20 alle 6 del mattino oltre a dover andare a firmare in commissariato tre volte al giorno: alle 9, alle 13 e alle 19.30.
Di casi come questi se ne segnalano tantissimi, tutti apparenti gravi violazioni dello Stato di diritto e dei diritti umani con nessun legame con l’Isis e gli attentati di Parigi (mentre il terrorista Salah Abdeslam è tuttora in fuga).
Alla base di queste perquisizioni forzate e arresti domiciliari “amministrativi” delle semplici “note bianche“, semplici fogli di carta con accuse generiche spesso risultate false, non corroborate da alcun elemento indiziario o di prova e, cosa ancora più inquietante, di cui gli autori rimangono ignoti. Delle “lettre de cachet” versione ventunesimo secolo che preoccupano avvocati, magistrati e organizzazioni di difesa dei diritti umani come la Ligue des Droits de l’Homme e Human Rights Watch che sperano nell’intervento della Corte Costituzionale o della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per mettere la parola fine su questi abusi.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.