E’ stata la compagna di “er Camaleonte” Danilo Abbruciati e dell'”accattone” Antonio Mancini, oltre che amica intima di Enrico De Pedis, “Renatino”: tutti boss e pezzi da novanta della banda della Magliana di cui anche lei ha fatto parte. E’ stata la grande accusatrice del senatore Dc Claudio Vitalone, indicato come uno dei mandanti dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli e il suo nome è legato all’indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Adesso, l’ex collaboratrice Patrizia Moretti torna in carcere con l’accusa di evasione e tentato omicidio per aver accoltellato il convivente della figlia.

La 58enne è stata arrestata domenica sera (20 dicembre) insieme al figlio di 28 anni dai carabinieri della Stazione Divino Amore di Roma e di Pomezia. Secondo i militari attorno alle 22, i due hanno messo a segno una spedizione punitiva nei confronti del 24enne. Si sono presentati a casa sua e lo hanno minacciato di morte con una pistola giocattolo. Poi, durante la colluttazione, Moretti ha tirato fuori un coltello a serramanico. Lama lunga 10 centimetri. E ha colpito quattro volte il ragazzo: all’addome, al torace e alle gambe. Il fidanzato della figlia è stato soccorso ed è stato trasportato in codice rosso al Sant’Anna di Pomezia dov’è ancora ricoverato. Secondo i medici non è in pericolo di vita. Anche Moretti e il figlio hanno riportato ferite guaribili in venti giorni.

Moretti, nata e cresciuta a Trastevere, è stata la compagna di alcuni esponenti di spicco della banda della Magliana. Da Mancini ha avuto anche una figlia. Il suo ruolo nella holding del crimine romano era quello più marginale di spacciatrice ma di fatto Moretti era organica alla banda fin dal 1979. Iniziò a collaborare con la giustizia nel 1994 in seguito all’arresto in una villa di Casalpalocco, una decisione che seguì all’ondata di arresti dovuti al pentimento di Maurizio Abbatino, boss della Banda. Nonostante il pentimento però la vita della Moretti ha in qualche modo lambito il mondo della criminalità romana: fu arrestata nel 1998 e di nuovo nel 2001 per traffico di droga e più volte inoltre è stata sorpresa ad evadere gli arresti domiciliari.

Anche ieri sera nonostante fosse ai domiciliari non ha esitato ad evadere. Oltre a collaborare nell’inchiesta sulla banda della Magliana, è stata per anni la grande accusatrice dell’ex senatore Claudio Vitalone nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli. La donna nel 1995 accusò Vitalone di essere uno dei mandanti del delitto, raccontando di essere stata testimone di incontri tra l’ex senatore ed Enrico de Pedis. Il nome della donna è legato anche all’inchiesta della Procura di Roma – poi archiviata- sul sequestro di Emanuela Orlandi, avvenuto nel giugno del 1983. I suoi racconti portarono i pubblici ministeri romani a individuare in Sergio Virtù, ex autista di Renatino, considerato uno degli autori materiali del sequestro della ragazza. A lei si ispira la figura di Donatella nella serie televisiva Romanzo Criminale.

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