“Dominique Velati non c’è più, l’abbiamo aiutata ad ottenere il suicidio assistito a Berna, in Svizzera, le abbiamo pagato il treno di solo andata”. Così nella sede dei Radicali a Roma si autodenuncia insieme a Mina Welby e Gustavo Fraticelli di aver agevolato la morte di Dominique (la storia è stata raccontata da Giulia Innocenzi di Servizio Pubblico), compagna radicale e malata terminale di cancro avvenuta il 15 dicembre scorso. “Abbiamo fondato un’associazione, Sos eutanasia, volevamo concorrere nella responsabilità del suicidio, Dominique aveva i 12mila euro per accedere alla clinica svizzera, altri non hanno questa possibilità, è per questo che da oggi aiuteremo anche finanziariamente chiunque voglia ottenere l’eutanasia all’estero” risponde Cappato. Secondo il nostro codice penale si rischia fino a 12 anni per concorso agevolazione del suicidio di terzi. “Ne siamo consapevoli, andremo oggi a denunciare la nostra azione in Questura, lo facciamo perché il Parlamento finalmente discuta la nostra legge d’iniziativa popolare sull’eutanasia e il testamento biologico depositata oltre due anni fa, siamo pronti a sfidare questa legge assurda in sede giudiziaria in difesa dei principi costituzionali che tutelano la libertà personale ” afferma ancora l’esponente dei Radicali italiani. “Oggi in Italia oltre un migliaio di malati terminali si suicida, poi c’è l’eutanasia clandestina, non è una condizione che può continuare, la politica preferisce non discuterne per interessi propri e giochi di potere, ma i cittadini sono pronti lo dicono tutti i sondaggi” chiosa
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