La società presenta il bilancio preliminare 2015 con un margine operativo lordo di 14,9 milioni. Ma mancano ancora cifre determinanti, come gli oneri finanziari. Ancora nessun dettaglio sul prezzo medio reale dei biglietti, nonostante le richieste arrivate al commissario, e candidato sindaco di Milano, da Regione Lombardia
Chi si aspettava che il mistero sui conti di Expo venisse svelato prima della discesa in campo ufficiale di Giuseppe Sala nella partita elettorale milanese rimarrà deluso. Il dettaglio sugli incassi realizzati grazie ai visitatori dell’esposizione non esce nemmeno dopo il cda in cui il commissario unico ha presentato i dati preliminari del bilancio del 2015. E nemmeno si capisce se la società quest’anno sarà in utile o in perdita. Al termine della riunione nessuna conferenza stampa, ma un comunicato di poche righe con cui la società comunica che “l’esercizio dell’anno in corso si chiude con un margine operativo lordo positivo per 14,9 milioni di euro, che deriva da ricavi pari a 736,1 milioni di euro e costi di gestione del valore di 721,2 milioni di euro. Grazie all’oculato impiego delle risorse degli anni passati, il patrimonio netto della società Expo 2015 S.p.A. a fine 2015 è previsto positivo per 14,2 milioni di euro”.
Il dato sul margine operativo lordo è però lontano dal chiarire i dubbi sulla tenuta dei conti, visto che non include alcune voci di costo, come per esempio gli oneri finanziari. Mentre il valore del patrimonio netto non lascia ben sperare: nel 2014 era 46,8 milioni, 32,6 in più di quest’anno. Ma da questo è impossibile calcolare l’eventuale rosso di bilancio, visto che Expo non dà alcun dettaglio sulle variazioni delle riserve registrate nel preconsuntivo discusso dal cda. Il mistero rimane anche su come si è arrivati a 736,1 milioni di euro di ricavi, a cui contribuiscono non solo gli incassi da vendita di biglietti, ma anche le sponsorizzazioni, i contributi delle organizzazioni che hanno organizzato eventi all’interno del sito espositivo, le royalties applicate agli incassi dei ristoranti e delle altre attività dei padiglioni.
Nessun dettaglio viene poi dato sul prezzo medio e le tipologie di biglietti venduti, tra quelli a prezzo pieno e quelli scontati, come i biglietti serali o per le scolaresche. Particolari che Sala nelle scorse settimane non ha voluto comunicare nemmeno a Regione Lombardia, tanto che a seguito di un’interrogazione del M5S al Pirellone, il sottosegretario ai Rapporti istituzionali nazionali Alessandro Fermi aveva dovuto limitarsi a dire: “Non è possibile dare una risposta semplice a una domanda semplice. Abbiamo fatto domanda alla società Expo, ma questi dati non sono ancora arrivati”. Quello che dal comunicato della società si intuisce è che per raggiungere un margine operativo lordo positivo si sia operato un taglio dei costi di gestione, pari a 721,2 milioni. Meno degli 800 stimati lo scorso aprile. Se poi questo taglio sia sufficiente per evitare conti in rosso non è dato saperlo.
@gigi_gno