Scontro a più riprese tra il deputato di Sinistra Italiana, Stefano Fassina, e il giornalista de L’Unità, Fabrizio Rondolino, durante L’aria che tira, su La7. La miccia viene innescata quando Fassina critica duramente le parole rivolte dal premier Matteo Renzi alla Cancelliera tedesca Angela Merkel durante il Consiglio Europeo di tre giorni fa: “Veramente è lui che ha firmato quella che è diventata la direttiva europea sul ‘bail in’. Con chi ce l’aveva? Ha parlato come uno che fosse fuori dal giro. Il presidente del Consiglio non deve fare l’ennesimo talk show, perché ormai lui è ovunque a reti unificate a tutte le ore del giorno e della notte, per raccontarci le straordinarie performance di Bruxelles”. Il parlamentare menziona la partecipazione di Renzi a L’Arena di Giletti (Rai Uno) e il decreto salva-banche: “Trovo inaccettabile che questo modo di porsi del presidente del Consiglio nei confronti degli italiani, come se il responsabile fosse qualcun altro. A chi devono chiedere conto gli italiani? Perché Renzi va in tv a raccontarci cosa ha fatto al Consiglio Europeo? Dovrebbe dirci invece perché non ha usato il Fondo interbancario di garanzia”. Rondolino interviene per difendere l’operato del governo Renzi: “L’Europa non consente l’uso di quel Fondo. Non ci saranno comunicazioni ufficiali, ma esistono comunicazioni informali”. “Abbiamo un presidente del Consiglio che fa uno show da Fonzie al Consiglio Europeo“, insorge Fassina. “No, lo show lo fai tu” – ribatte Rondolino – “La differenza tra te e Renzi è che lui con l’Europa ci ha parlato sul serio. Informati, non puoi dire ‘soldi pubblici per salvare le banche’. E poi parliamo di 10mila obbligazionisti, non di un milione di risparmiatori”. Fassina contesta anche la partecipazione del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, a “Che tempo che fa” (Rai Tre). “Ci è andato perché c’era la Littizzetto, facevano ridere tutti e due“, commenta il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “In Italia esistono solo i talk show” – aggiunge Rondolino – “il fatto che Renzi e Visco ci vadano mi pare la minore delle loro colpe“. La gazzarra riesplode quando il deputato di Sinistra Italiana stronca l’annunciato bonus di 500 euro per i 18enni, tacciandolo di manovra dalla finalità elettorale. “I 18enni non votano Pd, ma Grillo” – afferma Rondolino – “Tu stai dipingendo un’Italia di mendicanti e di gente che dice: ‘Dammi 100 euro e ti voto’. Non funziona così. Gli italiani sono dignitosi, hanno un cervello e scelgono liberamente“. “Ci sono italiani che versano in condizioni anche diverse” – replica Fassina, che cita il celebre voto di scambio, di cui fu accusato l’armatore Achille Lauro – “E il cervello ce l’avevano anche quando a Napoli gli davano una scarpa sinistra prima del voto e la scarpa destra dopo il voto“. “Ma tu hai detto che bisognava dare i soldi ai poveri” – accusa la firma de L’Unità – “Se diamo un miliardo ai poveri, siamo grandi statisti e tutti applaudono. Se invece si danno 500 euro a un ragazzo per comprarsi dei libri, si è corruttori. Ma cosa c’hai nel cervello?“. “Ma perché fai sempre il renziano?” – sbotta Fassina – “Il mio discorso ha un altro obiettivo. Quei 500 euro ai 18enni sono come il togliere la Tasi ai proprietari dell’attico in piazza Navona e il non dare un euro a chi è in condizioni di povertà assoluta”
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