Lo scorso primo agosto, nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Volterra, aveva ricevuto il premio Unesco Ombre della Sera alla Cultura. Un riconoscimento al lavoro della Fondazione Adriano Olivetti, presieduta dal 1997, e al suo contributo “alla ricostruzione di una comunità consapevole, democratica, culturalmente evoluta”. Le parole di Laura Olivetti, 64 anni, l’ultimogenita di Adriano morta sabato 19 dicembre a Ivrea per una grave malattia, suonano oggi come un testamento. E, al tempo stesso, sono da stimolo per chi deve portare avanti l’ultimo impegno assunto: la candidatura di Ivrea a Città Industriale Patrimonio dell’Unesco.
Nata dall’unione con Grazia, seconda moglie di Adriano Olivetti, dopo gli studi in Lettere e Filosofia alla Sapienza di Roma Laura Olivetti ha intrapreso la carriera universitaria, collaborando con la cattedra di Igiene mentale e realizzando numerose pubblicazioni. Membro dell’Associazione per lo studio del problema mondiale dei rifugiati, è stata tra i fondatori della Società Italiana Studi Disturbi Comportamento Alimentare e si è occupata di drop-out scolastico di studenti della scuola media dell’obbligo.
La sua carriera è però legata soprattutto alla Fondazione che porta il nome del padre, attraverso la quale ha contribuito “alla conservazione della memoria di Adriano e dei valori positivi della tradizione olivettiana – sottolinea il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino – ricordando in ogni sede, anche quella dell’Unesco, la profonda attualità del pensiero di Adriano Olivetti”. Una donna “tenace e di grande intelligenza”, come la definisce il presidente di Confindustria Canavese Fabrizio Gea, “che, nel segno della tradizione e del forte legame con il nostro territorio, ha saputo dare continuità alla storia di Adriano”, “trasmettendone conoscenza e valori – aggiunge il sindaco di Torino, Piero Fassino, alle nuove generazioni”.
I funerali martedì mattina, nel Duomo di Ivrea. La salma vi arriverà dalla sala del Consiglio comunale della cittadina eporediese dove, a partire dalle 8, sarà allestita la camera ardente. “Adesso che non c’è più – assicura il cugino Matteo – noi della famiglia porteremo avanti la candidatura di Ivrea”. Un percorso lungo e difficoltoso, iniziato nel 2008.