E’ stata confermata in appello l’assoluzione dall’accusa di terrorismo, a Torino, mossa a quattro attivisti NoTav. Il processo si riferiva all’attacco del 14 maggio 2013, al cantiere dell’Alta velocità di Chiomonte, in Val di Susa. Già in primo grado l’accusa di eversione era caduta, ma la sentenza di secondo grado ha comunque confermato le condanne a 3 anni e mezzo per altri reati. I quattro giovani, ora agli arresti domiciliari, sono usciti dall’aula bunker fra abbracci e applausi dei numerosi NoTav presenti. Durante l’udienza, il procuratore generale Marcello Maddalena aveva detto che “per le leggi vigenti, il sabotaggio è terrorismo”, ma il tribunale ha deciso diversamente. “Per la quinta volta un’autorità giudiziaria ci ha dato ragione – spiega al termine dell’udienza l’avvocato della difesa Claudio Novaro – affermando che il terrorismo non c’entra con i fatti in questione. Speriamo che questa sentenza serva alla Procura per fare autocritica su come in questi anni è stata affrontata la questione Tav” di Simone Bauducco