Il Parlamento greco ha approvato all’unanimità una risoluzione a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina. Il voto di oggi è avvenuto alla presenza del presidente palestinese Abu Mazen, in visita ufficiale ad Atene. Si tratta di una votazione non vincolante per il governo di Alexis Tsipras, da sempre convinto sostenitore della creazione di uno stato indipendente palestinese. Ieri il premier greco in una conferenza stampa congiunta con il presidente palestinese ha spiegato che l’ufficialità “avverrà nel momento opportuno”, senza specificare quando. Secondo fonti del ministero degli Esteri ellenico, citate dai media locali, questa ulteriore presa di tempo serve a “non danneggiare le buone relazioni tra Grecia e Israele“.
Tsipras ha però precisato che sin da subito tutti i documenti ufficiali greci citeranno il nome di “Palestina” invece di “Autorità palestinese“. Grande soddisfazione per Abu Mazen che ha ringraziato tutti i partiti per “il grande passo fatto dal Parlamento” con questa risoluzione, in un giorno che “passerà alla storia”. Tutti i parlamentari greci, dai politici di estrema destra di Alba Dorata fino ai Comunisti ellenici, hanno votato compatti a favore del testo che chiede all’esecutivo di “promuovere i procedimenti adeguati per il riconoscimento di uno stato palestinese e ogni sforzo diplomatico per la ripresa dei negoziati di pace” in Medio Oriente. La risoluzione constata con preoccupazione l’interruzione del processo di pace tra il fronte palestinese, peraltro sempre più diviso tra Hamas e al-Fatah, e Israele. L’aumento di episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi (attacchi mortali con i coltelli) ha reso ancora più forte la repressione della polizia di Gerusalemme contro i manifestanti palestinesi, con il premier israeliano Benyamin Netanyahu su posizioni sempre più intransigenti, lontane da imminenti accordi di pace.
Nel dicembre 2014 anche il parlamento francese ha votato una simile risoluzione a sostegno della formazione di uno Stato palestinese, provocando la dura condanna del ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman. Scelta ancora più forte fu compiuta dalla Svezia nell’ottobre dello scorso anno, quando il governo di centro-sinistra di Stefan Löfven decise di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina: iniziativa senza precedenti fra i Paesi dell’Unione europea. Ancora più clamore ci fu quando anche il Vaticano siglò l’intesa per il riconoscimento dell’entità statuale palestinese.