Secondo Automotive News, il colosso di Mountain View sarebbe in trattativa per la produzione della Google Car. Al momento non è chiaro se il costruttore americano doterà di sensori un modello esistente oppure se produrrà un veicolo specifico per "big G"
Alla fine, potrebbe essere la Ford la “fortunata” chiamata da Google a mettere al mondo la sua prima creatura a quattro ruote. Le due aziende starebbero discutendo un accordo per la produzione della Google Car a guida autonoma, sostiene l’autorevole sito americano Automotive News. Secondo le sue fonti, le parti starebbero negoziando “da lungo tempo” e l’annuncio della collaborazione potrebbe avvenire già ai primi di gennaio, al Consumer Electronic Show di Las Vegas. Del resto, Google aveva annunciato da tempo di essere alla ricerca di un costruttore automobilistico a cui appoggiarsi per la fabbricazione delle parti meccaniche del suo veicolo: attingendo a competenze e componenti esistenti, “big G” può risparmiare anni (e miliardi) in ricerca e sviluppo.
Per il momento, i portavoce dell’azienda californiana non commentano, mentre dal Michigan la Ford dice semplicemente che lavora con molte aziende tecnologiche. Anche altre fonti, però, sembrano confermare la fondatezza della notizia riportata da Automotive News. Yahoo Autos cita tre fonti, secondo le quali l’accordo porterebbe alla creazione di una divisione legalmente separata da Ford e non sarebbe esclusivo, ossia Google potrebbe firmare contratti con altri costruttori.
Al momento non è chiaro se il presunto accordo fra Google e Ford preveda la progettazione di un veicolo ad hoc, oppure se software e sensori necessari alla guida autonoma saranno montati su veicoli esistenti. I prototipi di Google Car conosciuti finora – quelli a forma di capsula ritratti nella foto in alto – sono assemblati dalla Roush Industries, un’azienda che produce anche componenti aftermarket per la Ford.
Solo una settimana fa, la Ford aveva annunciato di aver iniziato a testare i suoi veicoli a guida autonoma sulle strade della California come parte del piano Ford Smart Mobility. Nonostante l’Ovale blu abbia sede a Deaborn, a due passi dal confine col Canada, è nell’assolato Sudovest del Paese che freme l’attività intorno alla guida autonoma: non a caso lo Stato della California sta già lavorando a una bozza di legge per regolamentare l’arrivo sul mercato delle “autonomous cars”. Il centro Ford di Palo Alto, inaugurato nel 2012, oggi occupa più di cento ricercatori e ingegneri, di cui l’80% ha trascorsi in aziende tecnologiche. Sono loro ad aver sviluppato le speciali Fusion Hybrid (da noi le chiameremmo Mondeo) che solcheranno, più o meno in autonomia, le strade della Silicon Valley a partire dall’anno prossimo.
“Non è solo questione di passare da un business vecchio a uno nuovo. È questione di passare a un business più grande“, ha detto all’inizio del mese, durante un’intervista, l’amministratore delegato di Ford Mark Fields. Le sue parole sulla guida autonoma, rilette oggi, sembrano confermare indirettamente l’indiscrezione riportate da Automotive News: “Penso che non possiamo essere così arroganti da pensare che faremo tutto da soli o che stiamo facendo meglio di quanto non facciano aziende che ci lavorano 24 ore su 24. Per noi, le partnership sono davvero importanti”.