“Nato per perdere, vissuto per vincere”. “Lemmy” Kilmister, membro fondatore e cantante del gruppo heavy metal britannico Motörhead, è morto all’età di 70 anni per un cancro fulminante. La storica band inglese ha annunciato sulla sua pagina Facebook il decesso di Lemmy. “Non c’è un modo semplice per dirlo… Il nostro possente, nobile amico Lemmy è morto oggi, dopo un breve battaglia con un tumore molto aggressivo. Aveva appreso della malattia il 26 dicembre, mentre era a casa, seduto davanti allo schermo mentre giocava al suo videogioco preferito The Rainbow.
Please leave your condolences, well wishes and stories here. https://t.co/y8kpkvVTkK
— Official Motörhead (@myMotorhead) 29 Dicembre 2015
Lemmy, all’anagrafe Ian Fraser Kilmister, formò i Motörhead nel 1975 ed è stato l’unico membro della line up fino originaria che ha resistito ininterrottamente fino ad oggi, sia come cantante che come bassista del gruppo. La band ha pubblicato 23 album in studio venduti in oltre 50 milioni di dischi, ed ha avuto un successo planetario, ben oltre i confini del metal, con il singolo Ace of Spades del 1980. I Motorhead hanno chiesto ai fan di “far risuonare altissima la musica di Lemmy”. “Bevetevi qualche drink magari. Condividete storie. Celebrate la vita e quest’uomo meraviglioso che ne era pieno. Lui avrebbe voluto esattamente così”. Tra i primi a fare le proprie condoglianze è stato Ozzy Osbourne su Twitter: “Perdo uno dei miei migliori amici oggi. Piangeremo la sua scomparsa. Era un guerriero e una leggenda. Ci vediamo nell’aldilà”.
Lost one of my best friends, Lemmy, today. He will be sadly missed. He was a warrior and a legend. I will see you on the other side.
— Ozzy Osbourne (@OzzyOsbourne) December 29, 2015
Anche l’ex batterista dei Motörhead, Phil ‘Philthy Animal’ Taylor era morto lo scorso novembre a 61 anni. ‘Fast’ Eddie Clarke, da oggi l’ultimo membro sopravvissuto della formazione originaria della band, e con i Motörhead sul palco fino al 1982, ha scritto su Facebook: “Mi hanno appena detto che Lemmy è morto a Los Angeles. Come Phil, era come un fratello per me. Sono devastato. Abbiamo fatto tanto insieme, noi tre”. Lemmy era molto malato negli ultimi anni. Nel 2013 aveva subito un intervento chirurgico al cuore, soffriva di diabete, e negli ultimi due anni aveva cancellato diverse date di concerti a causa della stanchezza. La band aveva inoltre già programmato un tour in Inghilterra e in Francia per i primi mesi del 2016.
Lemmy Kilmister era nato il 24 dicembre 1945 a Stoke-on-Trent, nel nord-ovest dell’Inghilterra, abbandonato dal padre da bambino era cresciuto con la madre e aveva iniziato a suonare il basso a metà anni sessanta. ‘Roadie’ per un tour di Jimi Hendrix nel 1968, inizia a suonare per davvero e davanti a qualche spettatore con gli Hawkwind. Sesso, droga e rock and roll sono già più azione che pensiero quando ancora i Motörhead non sono nemmeno un font stampigliato su vinile, Lemmy viene cacciato dalla band e nel 1975 forma un trio che battezza come Bastard ma che presto diventerà Motörhead.
Il successo planetario arriva con l’album, e il singolo Ace of Spades (1980) sparata a mille con gli amplificatori che spappolano i timpani dei fan e un groove distorto ma pastoso e riconoscibile che non abbandonerà mai la band, nonostante l’avvicendarsi dei componenti fino ai giorni nostri. Front man esibizionista e controverso, capelli e baffoni lunghi, abbigliamento da biker, cappelli adornati con teschi e spade incrociate, e parecchie croci uncinate al collo, Kilmister ha sempre mescolato un look aggressivo e ribelle, con una serie di posizioni e dichiarazioni irriverenti che gli hanno stampigliato addosso l’etichetta, tra le altre, di adoratore del nazismo.
Si va dall’ “Lsd mi ha reso una persona migliore” a “La religione (cattolica ndr) è stupida comunque. Voglio dire, una vergine rimane incinta da un fantasma!”; fino alla pratica infinita legata alla simbologia nazi, esibita nel look come nel chiacchiericcio quotidiano: “Non posso ammirare nessun bastardo del Terzo Reich, tutti pazzi che hanno ucciso milioni di persone. Ho solo detto che le persone cattive indossano sempre le uniformi più belle. E da allora ho iniziato a collezionare memorabilia militari non soltanto del Terzo Reich ma anche della Prima Guerra Mondiale e di altri paesi di tutto il mondo”.