Dal 2001 Giuseppe Piacentini, dirigente ingegnere della Asl RmE, ha diretto numerosi lavori e coordinato la sicurezza di altrettanti cantieri nelle strutture dell’azienda sanitaria ma, a quanto pare, senza alcun titolo. A denunciarlo i consiglieri 5 Stelle della Regione Lazio, dopo avere scoperto che Piacentini non si è mai laureato. “Ho depositato un’interrogazione – spiega Devid Porrello, consigliere M5S – sull’ennesimo conferimento di un incarico in assenza di requisiti da parte di un direttore generale di una Asl laziale, un caso che la dice lunga sui problemi che affliggono questa regione. Dagli atti risulta infatti – prosegue Porrello – che la Asl RmE ha conferito un incarico da dirigente ingegnere a Giuseppe Piacentini, peccato però che non si sia mai laureato. Dalla documentazione risulta che Piacentini non è ingegnere, che si è iscritto a La Sapienza nel 1975 per poi abbandonarla nel 1990, senza aver conseguito la laurea, contrariamente a quanto dichiarato nell’autocertificazione presentata”.
Giuseppe Piacentini è il nipote di Marcello, controverso architetto durante il regime fascista. Nessuno, negli anni, si è preso mai la briga di verificare i suoi titoli. Ora quel che è certo è che, oltre ad un presunto danno erariale – visto che ha percepito per 15 anni uno stipendio non dovuto – c’è un problema di sicurezza e affidabilità su tutti i lavori da lui diretti in qualità di (falso) ingegnere. La risposta dell’azienda sanitaria non si è fatta attendere: “In merito alle dichiarazioni del consigliere regionale David Porrello circa l’incarico affidato Giuseppe Piacentini, si precisa che la Asl Roma E, e in particolare questa direzione aziendale, si è attivata proprio per accertare la presenza dei requisiti, iscrizione all’ordine e laurea, relativamente ad un incarico conferito anni addietro. In seguito a quanto emerso in seno all’attività istruttoria posta in essere presso l’ordine degli ingegneri di Latina nonché presso l’università La Sapienza di Roma, l’azienda sanitaria ha disposto con decorrenza immediata la contestazione disciplinare ai fini del licenziamento, la sospensione cautelare dal servizio, ed ha informato tempestivamente la Regione Lazio”.
La Asl in questione poi ha presentato anche una denuncia alla Procura di Roma e sta predisponendo anche una segnalazione alla Corte dei Conti. Un atto dovuto che è solo un primo passo perché “va considerato che Piacentini ha lavorato nella RmE dal 2001 – rimarca Porrello – e quindi nella nostra interrogazione abbiamo chiesto una verifica su tutta la sua attività perché un falso ingegnere può causare, anche solo con una firma, tragedie reali. Stupisce che nessuno nell’amministrazione dell’azienda sanitaria si sia mai adoperato per verificare i titoli di Piacentini. Mi auguro che Zingaretti faccia tutto il possibile per rintracciare eventuali responsabilità di terzi”.