1992 La Serie
Il minestrone su Mani Pulite prodotto da Wildside e mandato in onda da Sky ha goduto di una spinta promozionale senza precedenti (e anche di una certa stampa amica che ne ha esaltato i pregi e nascosto colpevolmente i difetti). Ma in 1992 c’era troppo, e tutto assieme. Un concentrato di quello che furono quegli anni, fin troppo concentrato: i corrotti, l’AIDS, la droga, la tv, tutto assieme sullo sfondo dell’inchiesta Mani Pulite e del crollo dell’Impero partitocratico. I personaggi, poi, sono così stereotipati da sembrare quasi macchiettistici: il bolognese imborghesito candidato del Pds, i leghisti ignoranti e burberi, la soubrette rigorosamente zoccola, il manager di Publitalia con l’ex moglie hippy che vive a Bologna e mangia bio. I dialoghi a volte sono surreali e un po’ ridicoli, e gli attori bisbigliano un po’ troppo, costringendo lo spettatore a usare un volume da rave party, non da salotto di casa. Sull’interpretazione di Tea Falco, poi, ci eravamo già espressi abbondantemente all’epoca della messa in onda, provocando le spassose ire della di lei madre. E allora evitiamo. Anche perché, nonostante i tanti mesi passati, ancora non siamo riusciti a capire una parola una pronunciata dall’attrice siciliana.