Un anno di storie e fatti raccontati su queste pagine: dal blitz contro la 'ndrangheta al nord passando per l'estate breve del Cocoricò e fino al presidio dei lavoratori Saeco per "non far morire la montagna"
In attesa del 2016, che a Bologna, città chiave nello scacchiere politico, porterà le elezioni per il nuovo sindaco, ecco le principali vicende di cronaca dell’anno che si sta per chiudere. Una serie di fotografie, che vanno dall’operazione Aemilia, contro la presenza della ‘ndrangheta al nord, alla vicenda del Parma calcio, fallito dopo oltre un secolo di storia, fino all’istantanea di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sullo stesso palco, in Piazza Maggiore a Bologna.
Il sindaco anticemento. L’anno si apre con quello che passerà alla cronache come il “caso Conti”. Si tratta della vicenda del sindaco Pd di San Lazzaro (provincia di Bologna), Isabella Conti, che a dicembre del 2014 denuncia le pressioni ricevute da esponenti del suo partito e delle cooperative, per convincerla a non bloccare la costruzione di una new town nel cuore verde della città. Il progetto della “colata”, come era stata ribattezzata la cittadella, verrà poi bocciato definitivamente a inizio marzo, dal voto del consiglio comunale.
L’Emilia Romagna e i clan. Il 2015 è stato anche l’anno in cui l’Emilia Romagna si è scoperta terra di mafia. Un blitz, il 28 gennaio, porta a 117 arresti legati alla ‘ndrangheta, in tutta la regione. Finiscono in manette imprenditori, politici, uomini d’affari e dirigenti quotidianamente a contatto con cittadini e istituzioni. L’operazione, ribattezzata Aemilia, viene definita dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, “un intervento storico contro la mafia al nord”. A dicembre, l’udienza preliminare, porta a 147 rinvii a giudizio.
Trionfi e sconfitte nel calcio. Partendo dai primi, si incontra la favola del Carpi, che nel 2015, per la prima volta nella sua storia, riesce a raggiungere la vetta della serie A. Anche il Bologna, dopo una stagione in B, ritorna nella prima serie. Pagina nera invece per il Parma: a giugno, l’operazione di salvataggio del club gialloblù (che ha un debito di oltre 22 milioni di euro) finisce in un un nulla di fatto. Così la storica squadra emiliana, con un secolo di vita alle spalle, fallisce e viene costretta a ripartire dalla serie D.
L’estate breve del Cocoricò. A fine luglio la discoteca di Riccione, una delle più famose d’Italia e d’Europa, finisce nella bufera per la morte di un 16enne, ucciso mentre si trovava in pista da una dose micidiale di mdma. Il questore di Rimini, Maurizio Improta, sceglie il pugno duro: 4 mesi di chiusura. A favore del locale si mobilitano musicisti, dj e artisti, ma il provvedimento viene confermato anche dal Tar. La discoteca riaprirà poi a dicembre con nuove misure per la lotta allo spaccio.
Sgomberi e case occupate. Il 20 ottobre Bologna vive uno dei più importanti sgomberi degli ultimi anni, quello della palazzina dell’ex Telecom di via Fioravanti, occupata da mesi da oltre 200 persone, tra le quali molti bambini. Un’operazione imponente, che dura tutta giornata, e che impegna decine di agenti. Fuori dalla struttura le proteste degli attivisti dei movimenti per la casa, con scontri e tafferugli con la polizia. Meno di due settimane prima l’amministrazione era finita nel mirino dei manifestanti dei centri sociali per un altro sgombero, quello dello storico centro lgbt Atlantide, ordinato dal sindaco Virginio Merola.
Centrodestra riunito a Bologna. A un anno esatto di distanza dalla visita di Matteo Salvini al campo rom, finita prima di iniziare per via dell’assalto di un gruppo di attivisti del collettivo Hobo, l’8 novembre il segretario della Lega Nord torna a Bologna per una manifestazione che raggruppa sullo stesso palco i diversi leader del centrodestra: Silvio Berlusconi di Forza Italia, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Francesco Storace de La destra. Le camicie verdi si prendono Piazza Maggiore, mentre tutto intorno, in una città blindatissima, sfilano collettivi, centri sociali e realtà di sinistra. Diversi i momenti di tensione e scontri tra forze dell’ordine e manifestanti.
La corsa per le amministrative 2016. La campagna elettorale a Bologna, dove in primavera si voterà per il nuovo sindaco, inizia con parecchi mesi di anticipo, con le discussioni interne per la scelta dei candidati. Il Pd, dopo schermaglie e discussioni, punta sul bis di Virginio Merola. Senza un nome ufficiale il centrodestra, spaccato in diverse correnti, mentre la Lega Nord sembra voler scommettere sul consigliere comunale Lucia Borgonzoni. Più sofferta la candidatura di Massimo Bugani, consigliere del Movimento 5 stelle, investito da Beppe Grillo come aspirante sindaco, senza passare dal voto delle primarie. Dentro il Movimento si apre una battaglia: dopo alcuni giorni si fa avanti uno sfidante di Bugani, Lorenzo Andraghetti (poi espulso) mentre un gruppo di attivisti scrive una petizione per chiedere un confronto con la base, sia per la scelta del candidato sindaco, sia per la selezione dei nomi in lista. Dopo alcune settimane, Luigi Di Maio apre alla possibilità di primarie, ma solo tra liste già composte. Nessuno si presenta entro il termine, e così Bugani e la sua lista di fedelissimi rimangono gli unici nomi in corsa per Bologna.
L’acqua (non più) pubblica a Reggio Emilia. Dopo mesi di dibattito sull’argomento, a metà dicembre il consiglio comunale di Reggio Emilia dà il via libera alla proposta del sindaco Pd Luca Vecchi, per una gestione mista pubblico-privato del servizio idrico. Ma comitati e opposizione insorgono: secondo loro la scelta non rispetta la ripubblicizzazione, promessa dal Pd in campagna elettorale. Negli anni scorsi , infatti, Reggio Emilia era diventata città modello per la gestione pubblica dell’acqua, proprio per il piano di ripubblicizzazione, poi bocciato dal Pd.
Boom dei furti di formaggio e crisi del settore. Il Parmigiano reggiano diventa merce ambita anche dai ladri, che tentano di svuotare i caseifici nella notte, portando via le forme a bordo di furgoni per poi rimetterle sul mercato. Il 2015 ha visto un vero e proprio exploit di casi in Emilia Romagna, con tre tentativi di furti a settimana. Un fenomeno concentrato soprattutto nel periodo delle feste di Natale. Ma il re del formaggio finisce sulle cronache anche per la crisi del settore, con produttori e allevatori strozzati dai prezzi imposti dalla grande distribuzione.
Caso Carife. Lo scandalo della banche tocca anche l’Emilia Romagna, con la vicenda della Nuova banca di risparmio di Ferrara. Il decreto “Salvabanche”cancella circa 160 milioni di euro, lasciando con un pugno di mosche i piccoli risparmiatori. Almeno 22mila in tutto il territorio di Ferrara, secondo le stime di Federconsumatori. Alcuni di questi, dopo il provvedimento del governo, si dicono pronti a una class action: “I bond erano venduti come titoli sicuri” denunciano.
Saeco e il Natale davanti fabbrica. Non si è fermato nemmeno per le feste il presidio degli operai della Saeco, la storica azienda produttrice di macchinette da caffè, con sede a Gaggio Montano, sull’Appennino bolognese. Dopo l’annuncio di 243 esuberi (su 558 dipendenti) arrivato della multinazionale proprietaria Philips, i lavoratori hanno deciso di piazzarsi giorno e notte davanti allo stabilimento, e bloccare i camion in entrata e in uscita. Un sit-in che, anche grazie alla mobilitazione dei paesi vicini, è andato avanti anche il 25 dicembre e il 31 gennaio, tra panettoni e alberi di natale montati dentro i gazebo.
L’apertura della Variante di Valico. Il 2015 si chiude con l’inaugurazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi della Variante di valico tra Firenze e Bologna. Trentasette chilometri di viadotti e gallerie, attesi per vent’anni dagli automobilisti. Il presidente del Consiglio esulta: “Addio ai professionisti del piagnisteo”. Eppure le immagini scattate a luglio, a pochi mesi dal via, nella galleria Val di Sambro, mostrano ancora la presenza di crepe e sbriciolamenti causati dalle frane. Un problema noto anche prima dell’inizio dei lavori, e che nel vicino paese di Ripoli aveva portato allo sgombero di alcune abitazioni.