La donna, all'ottavo mese di gravidanza era stata ricoverata per febbre e gastroenterite la sera di mercoledì 30 dicembre. È morta la mattina seguente, dopo un parto cesareo urgente, per le conseguenze di un’infezione
Avrebbe dovuto partorire dopo pochi giorni ma è morta in ospedale insieme alla bambina che portava in grembo. Giovanna Lazzari, giovane bresciana di 30 anni all’ottavo mese di gravidanza, la sera di mercoledì 30 dicembre si è presentata al pronto soccorso ginecologico degli Spedali Civili di Brescia con febbre alta e gastroenterite. È morta la mattina seguente, dopo un parto cesareo urgente, per le conseguenze di un’infezione. È il quarto caso in pochi giorni, dopo la morte di una madre 39enne e del suo bambino all’ospedale Sant’Anna di Torino, della blogger 35enne Marta Lazzarin insieme al suo bambino all’ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza) e di una donna di 23 anni al nono mese di gravidanza agli Ospedali Riuniti di Foggia. La Procura di Brescia ha avviato un’indagine e disposto l’autopsia sul corpo della giovane donna e sul feto per determinare le cause della morte. Nel frattempo il ministero della Salute ha comunicato con una nota che nei prossimi giorni si recherà a Brescia, Bassano del Grappa e a San Bonifacio (Verona) la task force istituita per verificare eventuali errori nelle procedure eseguite e accertare se a determinare i decessi abbiano contribuito difetti organizzativi.
Giovanna Lazzari è arrivata in ospedale alle 21 del 30 dicembre e dopo i primi esami, da cui sarebbe emerso un quadro nella norma, la situazione è rimasta monitorata costantemente. Il tracciato del feto – secondo quanto si apprende da fonti ospedaliere – sarebbe stato “perfetto” per tutta la notte. Le condizioni della paziente sono precipitate intorno alle 8 della mattina seguente, quando i medici hanno deciso di praticare un taglio cesareo urgente in seguito alla morte del feto, per tentare di salvare la vita alla madre. Durante l’operazione, nel tentativo di confinare l’infezione, il chirurgo avrebbe proceduto all’asportazione di utero e ovaie, ma la giovane paziente è morta alle 13 del 31 dicembre per le conseguenze di una “coagulazione intravascolare disseminata”.
Le condizioni di salute di Giovanna Lazzari, che era sposata e lascia due figli di un un anno e mezzo e quattro anni, secondo quanto riferiscono i medici “erano buone” fino al giorno prima. Secondo i giornali locali, il marito della donna avrebbe lamentato che la moglie sarebbe stata “trascurata dai medici”. “Siamo sconvolti – spiega a ilfattoquotidiano.it il primario di Ginecologia e Ostetricia degli Spedali Civili di Brescia e presidente della Società italiana di Ginecologia, professor Enrico Sartori – è una tragedia che ci ha colpiti profondamente. Posso dire solo che, in 30 anni, ricordo di aver incontrato un caso simile forse due volte”. I dati sulla mortalità materna in Italia sono monitorati dall’Istituto Superiore di Sanità e secondo le stime si aggirano intorno ai 10 casi all’anno solo in Lombardia, circa 50-60 in Italia. “Le cause di morte prevalenti sono altre, come il distacco della placenta. Questi ultimi casi sembrano più legati a uno shock settico”, spiega sempre il professor Sartori. Il caso di Torino, su cui il pm Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta, è avvenuto in uno degli ospedali considerato all’avanguardia in Europa per il numero di parti, così come il reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Spedali Civili di Brescia è la sesta sala parto d’Italia e valutata come struttura d’eccellenza.
aggiornato da Redazione Web alle 18.45 del 2 gennaio 2016