Cronaca

Sporting Locri, ragazze in campo dopo le minacce: “Siamo professionisti”. Ma la società resta in vendita

Dopo le minacce e i provvedimenti della prefettura che ha disposto la tutela dei dirigenti, le ragazze dello Sporting sono tornate a Locri per il primo allenamento in vista della partita con la Lazio. Riprende il campionato di serie A e le giocatrici di calcio a 5 fanno i conti con le polemiche delle scorse settimane, quando il presidente Ferdinando Armeni ha deciso di cedere la società dopo che qualcuno ha lasciato dei biglietti sulla sua auto, arrivando a minacciarlo di ritorsioni sulla figlia. Armeni non ci ha ripensato e aspetta che, con il coordinamento del sindaco di Locri, qualche imprenditore si presenti per rilevare la società a costo zero. “Se questo non dovesse avvenire, – spiega il presidente dello Sporting – non ho altre ipotesi se non quella di chiudere. È stata minata la nostra serenità. Dopo aver fatto tanto, spero per le ragazze il migliore futuro”. Intanto, il clima al palazzetto dello sport di Locri sembra tranquillo. Le ragazze sono rientrate quasi tutte in Calabria hanno ripreso ad allenarsi con il mister spagnolo Willy Lapuente. “Dobbiamo andare avanti, siamo professionisti. Non sappiamo chi sta minacciando i dirigenti. Qui a Locri non ho avuto nessun problema e in questo periodo abbiamo percepito l’ospitalità della gente”, dichiara convinto il mister. “Stiamo pensando solamente alla partita. – spiega Beita, una delle due spagnole che gioca con lo Sporting – Abbiamo avuto un po’ di paura all’inizio. Ma noi restiamo”. Gli fa eco la compagna Rosanna Rovito: “È già un grande passo essere qui oggi. Finalmente si torna a sorridere”