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Rich Kids of Instagram: sono giovani, ricchissimi e amano fotografare i loro eccessi. Ecco la pagina da migliaia di like

Tra le tipologie tipiche degli RKOI ci sono panoramiche su parcheggi zeppi di Rolls Royce, elicotteri che decollano e relative fotografie delle metropoli dall’alto dei cieli, infinite carrellate su centinaia di borse griffate, alberi di natale zeppi di migliaia di doni. E ancora: banconote gettate in aria, bruciate o lanciate dal balcone, bottiglie di champagne distrutte

di Davide Turrini
Rich Kids of Instagram: sono giovani, ricchissimi e amano fotografare i loro eccessi. Ecco la pagina da migliaia di like

Alla faccia della miseria. Su Instagram, Tumblr e Facebook stanno raccogliendo centinaia di migliaia di click le pagine bordate d’oro dei Rich Kids of Instagram. Istantanee scattate con smartphone da migliaia di euro da parte dei rampolli, rigorosamente under 35, appartenenti a ricchissime famiglie provenienti da ogni angolo del globo. Dal Kazakistan come dalla California, dalle capitali europee come dalla Cina, fino alle grandi città del mondo arabo, i figli dei più abbienti industriali, finanzieri, uomini d’affari del momento, ostentano letteralmente il loro lusso in foto che grazie ai social fanno il giro del mondo.

Tra le tipologie tipiche degli RKOI ci sono panoramiche su parcheggi zeppi di Rolls Royce, elicotteri che decollano e relative fotografie delle metropoli dall’alto dei cieli, infinite carrellate su centinaia di borse griffate, alberi di natale zeppi di migliaia di doni. E ancora: banconote gettate in aria, bruciate o lanciate dal balcone, bottiglie di champagne distrutte con un semplice colpo di mazza da golf (a sua volta costata decine di migliaia di dollari), interni superlusso di jet privati o di stanze da bagno che paiono piazza Navona.

La pagina Instangram non ha più di tre anni di vita, ma ha già raggiunto una notevole quantità di followers e per una sorta di filosofia piuttosto snob dei suoi amministratori, per molti critici del fenomeno invece di mero disprezzo per i poveri, non ha nessun following. I RKOI si fanno guardare e non guardano nessun altro. Anzi spesso nell’ostentare oggetti di proprietà come auto da corsa, gioielli, mocassini firmati (obiettivamente di incomparabile bruttezza ndr) sfottono chi i soldi non ce li ha. Tra le foto si possono infatti scorgere anche parecchi sfottò ai più ‘miserabili’: basta vedere il Di Caprio/Gatsby che brinda a champagne, tra l’altro prodotto di culto per i Rich Kids che si fanno fotografare con enormi bottiglie di Mumm o Dom Perignon mentre dormono a letto, e la scritta “Io sono ricco, e voi no”.

In questi giorni parecchi tabloid inglesi hanno parlato di una delle più affascinanti e ricche fanciulle protagoniste della pagina ultravip. Si chiama Clarissa Lafleur, ha 18 anni, viaggia in first class o su yacht privati a due piani, veste solo Christian Louboutin, Karl Lagerfeld e Valentino. Una bionda mozzafiato, oltretutto, che mostra le sue grazie in costume da bagno in mezzo agli oggetti posseduti. “Capisco perfettamente che la gente percepisce negativamente il nostro stile di vita, soprattutto quando si imbatte in immagini di adolescenti che riempiono le vasche con 600 dollari di champagne”, spiega la Lafleur. “Essere ricchi non significa buttare i soldi, indossare un mucchio di abiti firmati o gioielli perché altrimenti non vieni visto come un ricco ma come un albero di Natale. E’ necessario avere una cultura dietro questo stile di vita, altrimenti la gente ride di te”.

Il maniacale e pacchiano esibizionismo dei RKOI è già stato colpito, e affondato, in una divertente parodia fotografica pubblicata dal Telegraph intitolata “Meet the not-so-rich kids of Instagram”, dove ragazzi comuni modificano gli oggetti di lusso come auto da corsa, elicotteri, animali esotici portati al guinzaglio, in modellini di plastica ridotti nella forma e riportati alla mera funzione di oggetto di consumo come qualunque altro. Sempre sul tema esiste un libro pubblicato negli Stati Uniti che ha in copertina niente meno che una striscia di cocaina su un dollaro e spulciandone alcuni spezzoni sul web non sembra di certo essere un romanzo di Breat Easton Ellis. Sempre se le foto sui social dei RKOI non bastano per farsi un’idea c’è anche un documentario/reportage appena finito online.

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