La Corte Costituzionale ha chiesto e ottenuto dal commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca uno sconto sui permessi Ztl capitolini. E che sconto. La tariffa prevista dalla delibera della giunta di Ignazio Marino dello scorso 17 aprile era stata fissata tra 2.016 e 2.816 euro annui, a seconda della potenza dell’automobile, per l’accesso attraverso tutti i varchi. Ora il commissario Tronca l’ha portata a 216-266. E così, dopo gli sconti di Roma Capitale, anche di oltre l’80%, a Vaticano, Vicariato e forze dell’ordine per i pass Ztl, già raccontati da ilfattoquotidiano.it, ora anche la Consulta potrà usufruire di pass quasi a costo zero.
I tecnici della Corte, con una nota inviata a novembre al Campidoglio, hanno chiesto il maxi sconto rivendicando il rango di organo di livello apicale dell’amministrazione centrale dello Stato. In buona sostanza il provvedimento della giunta Marino di aprile scorso, avendo stabilito le tariffe tra i 2.016 e i 2.816 euro annui, aveva equiparato la Corte ad altri organi costituzionali e amministrazioni centrali, eccezion fatta per il Quirinale che invece già pagava i pass scontati. Ora il commissario Tronca ha accolto la ‘tesi’ della Consulta, equiparandola, di fatto, alla Presidenza della Repubblica. “Sono molte le categorie – ha sottolineato Enrico Stefàno, ormai ex consigliere 5 Stelle del Comune di Roma – che godono di tariffe Ztl super scontate rispetto ai normali cittadini. Un esempio su tutti è quello riguardante la sostanziale riduzione dei prezzi per i pass dei mezzi della Città del Vaticano. Ora anche i giudici della Corte Costituzionale. E’ assurdo se pensiamo alle condizioni disastrate in cui versano le casse della nostra città e al principio per cui esiste la Ztl, ovvero ridurre il traffico privato e incentivare i mezzi pubblici”.
E così la Consulta, che spesso in passato si è trovata a sentenziare su casi relativi alla Ztl, questa volta ha rivendicato personalmente il proprio diritto al maxi sconto in base alla superiorità di titolo e ruolo. Portando a casa una riduzione di circa il 90% che limiterà ulteriormente le entrate derivanti dai pass.