“Il futuro è delle macchine che fanno tutti felici, e noi vogliamo essere parte di questa realtà”. Parola del nuovo presidente del marchio Volkswagen, Herbert Diess. Lo dice mostrando un’immagine del mitico pulmino Transporter degli anni 50 – chiamato amichevolmente Bulli – sul palco del Consumer electronic show (Ces) di Las Vegas, la più grande fiera dell’elettronica americana, dopo essersi scusato per l’ennesima volta con il pubblico per lo scandalo dei diesel truccati. In un territorio divenuto ostile negli ultimi mesi, a poche ore dalla notizia che il dipartimento di Giustizia ha depositato la causa civile contro il gruppo tedesco, Diess dice di stare lavorando a una “nuova Volkswagen“. Un’azienda differente e migliore, che guarda avanti, molto oltre i motori diesel, a un futuro in cui le auto saranno completamente elettriche, ridurranno gli incidenti stradali, saranno “smart” e connesse e allo stesso tempo confortevoli come “case su ruote“.
Un futuro incarnato dalla concept car Budd-e, un pulmino elettrico che ricorda, nelle proporzioni, proprio l’apprezzato progenitore. E il cui nome suona come “buddy”, cioè “amico” per gli americani. Il modello è il primo pensato sulla nuova piattaforma Modular Electric Drive Kit a trazione integrale ed è capace di andare ben oltre i confini cittadini grazie a un’autonomia stimata con ciclo Nedc di 533 km. Il pacco batterie da 92,4 kWh è piatto e sistemato in basso, sotto l’abitacolo, che si libera degli ingombri meccanici e diventa una sorta di salotto. La forma graziosa del Budd-e non deve ingannare: il nuovo monovolume è un mezzo piuttosto grande (4,6 metri di lunghezza, più di una Touran) e potente, 225 kW o 306 CV erogati in combinazione da due motori, uno sull’asse anteriore (100 kW) e uno sul posteriore (125 kW).
Iperconnesso, intelligente e a guida autonoma, il pulmino Volkswagen del futuro offre anche alcuni utili accessori, come il cassettone esterno Drop Box che serve da “cassetta delle lettere mobile“, in cui il corriere può depositare gli acquisti effettuati on line (una possibilità già esplorata da Audi e Dhl). Quanto c’è di realistico nel Budd-e? La storia invita a essere prudenti: già nel 2011 la Volkswagen aveva presentato lo studio Bulli, un gradevole erede del Transporter, che però non ebbe mai un seguito produttivo. Questa volta potrebbe andare meglio: durante la conferenza stampa al Ces, Diess ha detto che il Budd-e potrebbe diventare realtà entro la fine del decennio, per la precisione nel 2019.