Il Pd va all’attacco del Movimento 5 Stelle sui rapporti con la camorra. Il caso è quello di Quarto, in provincia di Napoli, dove un’inchiesta della magistratura ha fatto emergere le pressioni sulla nuova giunta comunale grillina da parte di un imprenditore ritenuto vicino al clan Polverino. E dove il più votato del Movimento, Giovanni De Robbio, già espulso, è indagato per voto di scambio tentata estorsione nei confronti del sindaco Rosa Capuozzo. I dem contestano soprattutto “il silenzio dei vertici”, da Beppe Grillo ai parlamentari campani Luigi Di Maio e Roberto Fico e rinfacciano due pesi e due misure rispetto alle tante denunce di malaffare provenienti dal Movimento. E ci si mette anche Sinistra Italiana, prefigurando lo scioglimento per mafia del Comune conquistato dall’M5s appena sei mesi fa. In serata arriva la replica, in una nota del Movimento: “Fa francamente ridere che sia il Pd a ergersi a cattedra morale della politica, un partito che è persino stato in grado di sostenere un condannato come De Luca alla presidenza della Regione Campania in una lista-ammucchiata sostenuta da Ciriaco De Mita“.
LE INTERCETTAZIONI: “L’ASSESSORE GLIELO DIAMO NOI”. Ad accendere lo scontro un articolo della Stampa che riporta alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta coordinata da Henry John Woodcock, già pubblicate da ilfattoquotidiano.it il 24 dicembre. Conversazioni nelle quali il figlio dell’imprenditore Alfonso Cesarano, Giacomo, afferma di aver spinto il boom elettorale di De Robbio e di voler continuare a sostenere i 5 Stelle al ballottaggio: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant’anni. Si devono portare là sopra, e devono mettere la X sul Movimento 5 Stelle”. Convinto della vittoria finale, Cesarano aggiunge: “L’assessore glielo diamo noi praticamente. E lui – il riferimento è ancora a De Robbio – ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire così lo facciamo cadere”.
“Dite a Grillo che Quarto non è uno scoglio di Genova ma uno dei comuni amministrati dal M5S Silenzio su voto di scambio con camorra?“, twitta l’eurodeputata Pd Simona Bonafè. Un silenzio rimproverato anche dal vicesegretario Debora Serracchiani a Di Maio e Fico, che “a Quarto hanno fatto campagna elettorale a tappeto, dando lezioni di onestà. Credo sia quindi legittimo chiedere chiarimenti e spiegazioni”. Sulla stessa linea il vicepresidente Sandra Zampa: “Grave è il silenzio dei vertici del Movimento 5 stelle che proprio in quel territorio vanta la presenza e l’attività di due suoi esponenti di primissimo piano, Di Maio e Fico”, dichiara. Ai due parlamentari chiede spiegazioni anche il senatore Stefano Esposito: “Nei pochi posti dove amministrano o falliscono o sembra abbiano rapporti perversi con la malavita organizzata”, afferma Esposito, che si chiede se il Movimento di Grillo a Quarto “mangi nello stesso piatto della camorra“. E se non stia diventando “un facile cavallo di troia per i poteri malavitosi. Certo”, conclude, “aver detto, come fece Grillo, che la mafia non esiste non aiuta proprio per nulla”.
DAI DEM FUOCO DI FILA: “IL CASO IN COMMISSIONE ANTIMAFIA”. Dal fronte dem è un fuoco di fila: “La prossima settimana chiederò che in commissione parlamentare Antimafia venga audito il sindaco di Quarto. Spero che i colleghi del Movimento 5 Stelle non si oppongano”, annuncia su Twitter il deputato Ernesto Carbone. Mentre il presidente Pd Matteo Orfini si toglie un sassolino dalla scarpa: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al M5S, Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota M5S”. E ancora, Andrea Romano punta sui meccanismi di selezione dei candidati tanto caro a Grillo e Casaleggio: “Certo le modalità opache di reclutamento dei candidati a 5 Stelle e la stessa opacità dei rapporti tra blog e movimento non aiutano”.
Non è solo il Pd a sollevare il caso. Mentre Scelta civica, con Gianfranco Librandi, parla di “pericolosi intrecci”, il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana Arturo Scotto prefigura l’onta, per il Comune conquistato a giugno dal Movimento di Grillo, di una “commssione d’accesso”, anticamera del possibile scioglimento per condizionamento mafioso. E tornando al Pd osserva Emanuele Fiano: “Ma come mai il Movimento 5 Stelle non manifesta davanti alla Prefettura di Napoli per chiedere lo scioglimento del Comune di Quarto, da loro amministrato? Strano, io sono certo, che se questo fosse successo in un comune amministrato dal Pd o da altri i vari Di Maio, Di Battista o Fico, si starebbero stracciando le vesti di fronte alla prefettura”.
M5S: “DAL ’91 SCIOLTI UN CENTINAIO DI COMUNI DI CENTROSINISTRA”. La nota dell’M5s ribadisce che le accuse del Pd “fanno ridere”, perché il partito di Matteo Renzi “oggi ha fatto della questione morale una reliquia”, dunque non può “avanzare lezioni di trasparenza nei confronti dell’unica forza politica onesta e pulita”. Il Movimento rinfaccia a Orfini “di aver difeso fino all’ultimo l’ex presidente Pd di Ostia Andrea Tassone nonostante – come lui stesso dichiarò – avesse avuto contezza ben prima della magistratura dei suoi legami con i clan mafiosi del litorale”. E ricorda poi che “dal ’91 a oggi circa un centinaio di Comuni, se non di più, sotto l’amministrazione di centrosinistra sono stati sciolti e commissariati per infiltrazioni mafiose”. Da decenni, inoltre, “la mafia prova a infiltrarsi nella politica e quando ha incontrato Forza Italia e il Pd ci ha fatto affari, piazzando anche i suoi uomini in Parlamento. Quando ha provato ad avvicinarsi al M5S è stata messa alla porta. Questo è accaduto a Quarto, dove il M5S ha espulso De Robbio prima ancora che fosse indagato ed oggi è parte lesa”.
Politica
M5S e camorra, Pd all’attacco: “Vertici in silenzio su Quarto”. La replica: “Fate ridere, avete sostenuto De Luca”
Grillo e i parlamentari campani Di Maio e Fico accusati di non aver preso posizione sulle infiltrazioni camorristiche che emergono dall'inchiesta che vede indagato per voto di scambio e tenata estorsione il più votato del movimento, già espulso. Serracchiani: "In campagna elettorale davano lezioni di onestà". Carbone: "Audire il sindaco in Antimafia". Sel prefigura lo scioglimento per mafia. La nota M5S: "Molti comuni di centrosinistra già sciolti"
Il Pd va all’attacco del Movimento 5 Stelle sui rapporti con la camorra. Il caso è quello di Quarto, in provincia di Napoli, dove un’inchiesta della magistratura ha fatto emergere le pressioni sulla nuova giunta comunale grillina da parte di un imprenditore ritenuto vicino al clan Polverino. E dove il più votato del Movimento, Giovanni De Robbio, già espulso, è indagato per voto di scambio tentata estorsione nei confronti del sindaco Rosa Capuozzo. I dem contestano soprattutto “il silenzio dei vertici”, da Beppe Grillo ai parlamentari campani Luigi Di Maio e Roberto Fico e rinfacciano due pesi e due misure rispetto alle tante denunce di malaffare provenienti dal Movimento. E ci si mette anche Sinistra Italiana, prefigurando lo scioglimento per mafia del Comune conquistato dall’M5s appena sei mesi fa. In serata arriva la replica, in una nota del Movimento: “Fa francamente ridere che sia il Pd a ergersi a cattedra morale della politica, un partito che è persino stato in grado di sostenere un condannato come De Luca alla presidenza della Regione Campania in una lista-ammucchiata sostenuta da Ciriaco De Mita“.
LE INTERCETTAZIONI: “L’ASSESSORE GLIELO DIAMO NOI”. Ad accendere lo scontro un articolo della Stampa che riporta alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta coordinata da Henry John Woodcock, già pubblicate da ilfattoquotidiano.it il 24 dicembre. Conversazioni nelle quali il figlio dell’imprenditore Alfonso Cesarano, Giacomo, afferma di aver spinto il boom elettorale di De Robbio e di voler continuare a sostenere i 5 Stelle al ballottaggio: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant’anni. Si devono portare là sopra, e devono mettere la X sul Movimento 5 Stelle”. Convinto della vittoria finale, Cesarano aggiunge: “L’assessore glielo diamo noi praticamente. E lui – il riferimento è ancora a De Robbio – ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire così lo facciamo cadere”.
“Dite a Grillo che Quarto non è uno scoglio di Genova ma uno dei comuni amministrati dal M5S Silenzio su voto di scambio con camorra?“, twitta l’eurodeputata Pd Simona Bonafè. Un silenzio rimproverato anche dal vicesegretario Debora Serracchiani a Di Maio e Fico, che “a Quarto hanno fatto campagna elettorale a tappeto, dando lezioni di onestà. Credo sia quindi legittimo chiedere chiarimenti e spiegazioni”. Sulla stessa linea il vicepresidente Sandra Zampa: “Grave è il silenzio dei vertici del Movimento 5 stelle che proprio in quel territorio vanta la presenza e l’attività di due suoi esponenti di primissimo piano, Di Maio e Fico”, dichiara. Ai due parlamentari chiede spiegazioni anche il senatore Stefano Esposito: “Nei pochi posti dove amministrano o falliscono o sembra abbiano rapporti perversi con la malavita organizzata”, afferma Esposito, che si chiede se il Movimento di Grillo a Quarto “mangi nello stesso piatto della camorra“. E se non stia diventando “un facile cavallo di troia per i poteri malavitosi. Certo”, conclude, “aver detto, come fece Grillo, che la mafia non esiste non aiuta proprio per nulla”.
DAI DEM FUOCO DI FILA: “IL CASO IN COMMISSIONE ANTIMAFIA”. Dal fronte dem è un fuoco di fila: “La prossima settimana chiederò che in commissione parlamentare Antimafia venga audito il sindaco di Quarto. Spero che i colleghi del Movimento 5 Stelle non si oppongano”, annuncia su Twitter il deputato Ernesto Carbone. Mentre il presidente Pd Matteo Orfini si toglie un sassolino dalla scarpa: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al M5S, Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota M5S”. E ancora, Andrea Romano punta sui meccanismi di selezione dei candidati tanto caro a Grillo e Casaleggio: “Certo le modalità opache di reclutamento dei candidati a 5 Stelle e la stessa opacità dei rapporti tra blog e movimento non aiutano”.
Non è solo il Pd a sollevare il caso. Mentre Scelta civica, con Gianfranco Librandi, parla di “pericolosi intrecci”, il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana Arturo Scotto prefigura l’onta, per il Comune conquistato a giugno dal Movimento di Grillo, di una “commssione d’accesso”, anticamera del possibile scioglimento per condizionamento mafioso. E tornando al Pd osserva Emanuele Fiano: “Ma come mai il Movimento 5 Stelle non manifesta davanti alla Prefettura di Napoli per chiedere lo scioglimento del Comune di Quarto, da loro amministrato? Strano, io sono certo, che se questo fosse successo in un comune amministrato dal Pd o da altri i vari Di Maio, Di Battista o Fico, si starebbero stracciando le vesti di fronte alla prefettura”.
M5S: “DAL ’91 SCIOLTI UN CENTINAIO DI COMUNI DI CENTROSINISTRA”. La nota dell’M5s ribadisce che le accuse del Pd “fanno ridere”, perché il partito di Matteo Renzi “oggi ha fatto della questione morale una reliquia”, dunque non può “avanzare lezioni di trasparenza nei confronti dell’unica forza politica onesta e pulita”. Il Movimento rinfaccia a Orfini “di aver difeso fino all’ultimo l’ex presidente Pd di Ostia Andrea Tassone nonostante – come lui stesso dichiarò – avesse avuto contezza ben prima della magistratura dei suoi legami con i clan mafiosi del litorale”. E ricorda poi che “dal ’91 a oggi circa un centinaio di Comuni, se non di più, sotto l’amministrazione di centrosinistra sono stati sciolti e commissariati per infiltrazioni mafiose”. Da decenni, inoltre, “la mafia prova a infiltrarsi nella politica e quando ha incontrato Forza Italia e il Pd ci ha fatto affari, piazzando anche i suoi uomini in Parlamento. Quando ha provato ad avvicinarsi al M5S è stata messa alla porta. Questo è accaduto a Quarto, dove il M5S ha espulso De Robbio prima ancora che fosse indagato ed oggi è parte lesa”.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.