Nel corso degli anni lavorò con Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e Dino Risi. Fu compagna di lavoro di Walter Chiari, Renato Rascel e Totò. Rivale di Gina Lollobrigida recitò con Vittorio De Sica nel Il matrimonio (1954) di Antonio Petrucci, nel 1955 con Alberto Sordi in La bella di Roma di Luigi Comencini
Era malata ed era stata ricoverata in ospedale da tempo. Silvana Pampanini, attrice cinematografica, è morta all’età di 90 anni. Nata a Roma il 25 settembre del 1925, era stata una delle prime dive maggiorate. Bruna e dallo sguardo sensuale era entrata nel cuore degli italiani del dopoguerra. Aveva recitato con Totò in 47 morto che parla(1950) e in Bellezze in bicicletta (1951) di Carlo Campogalliani, con Delia Scala.
L’attrice era ricoverata al Policlinico Gemelli. Due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale. Dopo un’iniziale ripresa, tanto da far pensare a un ritorno a casa, sono insorte complicanze che ne hanno interrotto il recupero. I funerali – fa sapere all’Adnkronos l’amico e manager dell’attrice Alessandro Lo Cascio – si svolgeranno venerdì 8 gennaio ore 11 presso la Parrocchia Santa Croce.
La Pampanini, pur non particolarmente apprezzata dalla critica, aveva studiato canto, pianoforte e danza, partecipò a ventuno anni al concorso di Miss Italia. Avrebbe voluto diventare soprano, ma la sua bellezza incantò il cinema e debuttò ne L’Apocalisse (1947). Nel corso degli anni lavorò con Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati e Dino Risi. Fu compagna di lavoro di Walter Chiari, e Renato Rascel. Ma fu nel 1952 che arrivò il successo con Processo alla città di Luigi Zampa e La presidentessa (1952) diretto da Pietro Germi. Rivale di Gina Lollobrigida recitò con Vittorio De Sica nel Il matrimonio (1954) di Antonio Petrucci, nel 1955 con Alberto Sordi in La bella di Roma di Luigi Comencini, e con Totò e De Sica in Racconti romani di Gianni Franciolini, tratto da Alberto Moravia.
Dopo il cinema era arrivata la televisione: nel 1971 aveva recitato ne Il candidato (1971), da Flaubert, per la regia di Maurizio Scaparro e, nel 1998, la miniserie Tre stelle diretta da Pier Francesco Pingitore. Nel 1996 era stata pubblicata una autobiografica Scandalosamente per bene.