“A Quarto valutiamo ogni strada, compreso lo scioglimento del Comune. Quel che è certo è che l’ex consigliere comunale indagato è stato subito espulso dal M5s, e il sindaco Rosa Capuozzo sta portando avanti una battaglia di legalità: siamo con lei”. Roberto Fico, deputato napoletano e membro del Direttorio dei Cinque Stelle, risponde al Fatto mentre sulle agenzie tutti i partiti, con il Pd in prima fila, picchiano duro sul M5s.
Lamentano “i silenzi del Movimento” sulla vicenda del Comune alle porte di Napoli, dove Giovanni De Robbio era stato il più votato degli eletti a 5Stelle, e ora è indagato per tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti del sindaco.
I dem diffondono in serie sul web un’intercettazione già pubblicata da ilfattoquotidiano.it due settimane fa, in cui il figlio di un imprenditore che sarebbe legato a un clan della camorra, Alfonso Cesarano, dice: “A votare M5s dobbiamo portare anche le vecchie di 80 anni”. E ricorda: “Comincia a chiamarlo, ha preso 890 voti, è il primo degli eletti: ci siamo messi con chi vince”. E il “vincitore” è De Robbio, che avrebbe tentato di convincere la Capuozzo a concedere a Cesarano la gestione del campo sportivo.
Fico, un vostro ex consigliere avrebbe avuto i voti della camorra. Non basta questo per sciogliere il Comune?
Ci sono i presupposti per andare avanti. Noi come M5s e come amministrazione siamo parte lesa, lo afferma anche la magistratura. L’unica persona indagata è stata cacciata dal Movimento lo scorso 14 dicembre, perché non rispettava il nostro programma, e anzi agiva in modo ostativo rispetto ad esso.
Il sindaco pare aver cambiato varie volte versione sulle presunte minacce. In un primo interrogatorio davanti al pm Woodcock, il 21 dicembre, non ne avrebbe parlato, poi nel secondo, il 22, le ha ammesse. Infine ha negato: “Non ho denunciato De Robbio perché non ritengo di aver subito minacce da parte sua”.
Il sindaco mi ha riferito di non aver mai ricevuto minacce chiare, esplicite. Altrimenti le avrebbe denunciate.
De Robbio le avrebbe mostrato una foto di casa sua, come prova di un presunto abuso edilizio nell’abitazione. Pare una minaccia chiara.
Il collegamento tra questi fatti e una richiesta, di qualunque tipo, non c’è mai stato. Rosa mi ha spiegato di non aver mai ricevuto minacce chiare, lo ripeto.
L’ex consigliere potrebbe aver preso 890 voti grazie anche alla camorra. Ciò inquina tutta la votazione a Quarto?
No. Se le cose sono andate come si dice nell’intercettazione, parte di quei voti era sicuramente inquinata. Ma non sono stati consensi determinanti. Avremmo vinto anche senza le preferenze di De Robbio. E comunque noi valutiamo ogni strada.
Compreso lo scioglimento?
Sì. Prima però vogliamo attendere la chiusura delle indagini, per avere un quadro chiaro.
Il caso di Quarto non pone di nuovo il tema di una migliore selezione dei vostri eletti?
Non c’è dubbio che quando diventi una forza politica così grande devi alzare ancora di più i paletti. Abbiamo quasi duemila eletti, e un consigliere che andava contro il programma l’abbiamo cacciato, prima che venisse indagato.
Vi rimproverano di aver mandato via il sindaco di Gela e tanti altri per cose molto meno gravi.
La garanzia per noi e per i cittadini è che chi non restituisce i soldi o chi non rispetta il programma e i nostri valori, viene subito cacciato dal M5s. E i primi a essere mandati via sono quelli che non hanno comportamenti onesti. Non distinguiamo tra le cose infinitesimali e quelle enormi. Non siamo come gli altri partiti, che si girano dall’altra parte.
Il Pd vi sta massacrando.
Si attaccano a un pretesto, ma sono ridicoli. Quello che conta è che a Quarto nessuna delle cose che avrebbe voluto De Robbio, a partire dalla concessione del campo sportivo a suoi amici, si è mai realizzata. La gestione di Quarto è proseguita nella massima legalità. Capuozzo lavora bene, in una realtà difficilissima.
Il dem Ernesto Carbone chiede la convocazione di Capuozzo in Antimafia.
Non abbiamo alcun problema in merito. Se vogliono questo, Rosa andrà e risponderà su tutto. Ci stiamo già coordinando con i nostri rappresentanti in Antimafia.
Questo caso vi costerà tanti consensi alle Comunali? Si vota anche a Napoli.
No, noi siamo parte lesa. E la gente capirà che abbiamo agito al meglio, come sempre.
Da il Fatto Quotidiano di giovedì 7 gennaio 2016
Politica
Quarto, Roberto Fico (M5s): “Voti inquinati non determinanti”. Ma non esclude lo scioglimento del Comune
Dopo il tentativo d'infiltrazione mafiosa da parte del consigliere comunale Giovanni De Robbio, il deputato napoletano non esclude nessuna ipotesi: "Il sindaco Rosa Capuozzo sta portando avanti una battaglia di legalità e noi siamo con lei. Mi ha riferito di non aver mai ricevuto minacce chiare"
“A Quarto valutiamo ogni strada, compreso lo scioglimento del Comune. Quel che è certo è che l’ex consigliere comunale indagato è stato subito espulso dal M5s, e il sindaco Rosa Capuozzo sta portando avanti una battaglia di legalità: siamo con lei”. Roberto Fico, deputato napoletano e membro del Direttorio dei Cinque Stelle, risponde al Fatto mentre sulle agenzie tutti i partiti, con il Pd in prima fila, picchiano duro sul M5s.
Lamentano “i silenzi del Movimento” sulla vicenda del Comune alle porte di Napoli, dove Giovanni De Robbio era stato il più votato degli eletti a 5Stelle, e ora è indagato per tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso nei confronti del sindaco.
I dem diffondono in serie sul web un’intercettazione già pubblicata da ilfattoquotidiano.it due settimane fa, in cui il figlio di un imprenditore che sarebbe legato a un clan della camorra, Alfonso Cesarano, dice: “A votare M5s dobbiamo portare anche le vecchie di 80 anni”. E ricorda: “Comincia a chiamarlo, ha preso 890 voti, è il primo degli eletti: ci siamo messi con chi vince”. E il “vincitore” è De Robbio, che avrebbe tentato di convincere la Capuozzo a concedere a Cesarano la gestione del campo sportivo.
Fico, un vostro ex consigliere avrebbe avuto i voti della camorra. Non basta questo per sciogliere il Comune?
Ci sono i presupposti per andare avanti. Noi come M5s e come amministrazione siamo parte lesa, lo afferma anche la magistratura. L’unica persona indagata è stata cacciata dal Movimento lo scorso 14 dicembre, perché non rispettava il nostro programma, e anzi agiva in modo ostativo rispetto ad esso.
Il sindaco pare aver cambiato varie volte versione sulle presunte minacce. In un primo interrogatorio davanti al pm Woodcock, il 21 dicembre, non ne avrebbe parlato, poi nel secondo, il 22, le ha ammesse. Infine ha negato: “Non ho denunciato De Robbio perché non ritengo di aver subito minacce da parte sua”.
Il sindaco mi ha riferito di non aver mai ricevuto minacce chiare, esplicite. Altrimenti le avrebbe denunciate.
De Robbio le avrebbe mostrato una foto di casa sua, come prova di un presunto abuso edilizio nell’abitazione. Pare una minaccia chiara.
Il collegamento tra questi fatti e una richiesta, di qualunque tipo, non c’è mai stato. Rosa mi ha spiegato di non aver mai ricevuto minacce chiare, lo ripeto.
L’ex consigliere potrebbe aver preso 890 voti grazie anche alla camorra. Ciò inquina tutta la votazione a Quarto?
No. Se le cose sono andate come si dice nell’intercettazione, parte di quei voti era sicuramente inquinata. Ma non sono stati consensi determinanti. Avremmo vinto anche senza le preferenze di De Robbio. E comunque noi valutiamo ogni strada.
Compreso lo scioglimento?
Sì. Prima però vogliamo attendere la chiusura delle indagini, per avere un quadro chiaro.
Il caso di Quarto non pone di nuovo il tema di una migliore selezione dei vostri eletti?
Non c’è dubbio che quando diventi una forza politica così grande devi alzare ancora di più i paletti. Abbiamo quasi duemila eletti, e un consigliere che andava contro il programma l’abbiamo cacciato, prima che venisse indagato.
Vi rimproverano di aver mandato via il sindaco di Gela e tanti altri per cose molto meno gravi.
La garanzia per noi e per i cittadini è che chi non restituisce i soldi o chi non rispetta il programma e i nostri valori, viene subito cacciato dal M5s. E i primi a essere mandati via sono quelli che non hanno comportamenti onesti. Non distinguiamo tra le cose infinitesimali e quelle enormi. Non siamo come gli altri partiti, che si girano dall’altra parte.
Il Pd vi sta massacrando.
Si attaccano a un pretesto, ma sono ridicoli. Quello che conta è che a Quarto nessuna delle cose che avrebbe voluto De Robbio, a partire dalla concessione del campo sportivo a suoi amici, si è mai realizzata. La gestione di Quarto è proseguita nella massima legalità. Capuozzo lavora bene, in una realtà difficilissima.
Il dem Ernesto Carbone chiede la convocazione di Capuozzo in Antimafia.
Non abbiamo alcun problema in merito. Se vogliono questo, Rosa andrà e risponderà su tutto. Ci stiamo già coordinando con i nostri rappresentanti in Antimafia.
Questo caso vi costerà tanti consensi alle Comunali? Si vota anche a Napoli.
No, noi siamo parte lesa. E la gente capirà che abbiamo agito al meglio, come sempre.
Da il Fatto Quotidiano di giovedì 7 gennaio 2016
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.