Dolce&Gabbana non sono i primi che si sono aperti verso il Medio Oriente dedicando delle collezioni: nel 2014 già Tommy Hilfiger ,Oscar de la Renta, Monique Lhuillier, DKNY e la catena Mango hanno realizzato una capsule collection dedicata al Ramadam
Si chiama Abaya ed è la prima collezione di Dolce&Gabbana dedicata alle donne musulmane che prevede hijab (velo per coprirsi il capo) e abaya (la veste nera che copre completamente il corpo delle donne lasciando scoperti solo occhi, mani e piedi). Con motivi floreali sono i tessuti leggeri della collezione primavera 2016 o arricchiti da varianti in pizzo, ricami o pietre preziose. I toni scelti dai due stilisti italiani sono il nero e il beige per questa prima collezione adornata da vistosi accessori.
Dolce&Gabbana non sono i primi che si sono aperti verso il Medio Oriente dedicando delle collezioni: nel 2014 già Tommy Hilfiger ,Oscar de la Renta, Monique Lhuillier, DKNY e la catena Mango hanno realizzato una capsule collection dedicata al Ramadam.
Secondo Thomson Reuters nel 2013 i musulmani hanno speso per essere alla moda circa 266 miliardi di dollari, cifra in ascesa secondo le previsioni che la vedono arrivare a 500 miliardi di dollari nel prossimo 2019. Solo qualche mese fa anche HM, famosa catena di abbigliamento low cost, aveva utilizzato nella sua campagna invernale la modella Mariah Idrissi con hijab.
Un mercato in continua crescita dove anche le maison lusso cercano di conquistarsi la loro fetta. Secondo lo studio “Doing Business in Halal Market” di Euromonitor International, segnalato da Moda 24 del Sole 24 ore, nel 2013 l’abbigliamento donna ha generato un terzo dei ricavi di settore nei paesi che aderiscono alla Organisation of Islamic Coperation (OIC) (il 34%), seguito dal menswear (27%), dalle calzature (21%), dall’abbigliamento junior (12%) e dagli accessori (3%).