La data di presentazione della nuova Ferrari 2016 si avvicina e cominciano ovviamente a moltiplicarsi i rumors che la riguardano. Sarà il progetto numero 667 e solo a fine febbraio, nel giorno della sua presentazione, scopriremo il nome “ufficiale”che a Maranello avranno scelto per la vettura che affronterà il mondiale di Formula 1 del 2016.
All’anteriore ormai sembra deciso l’utilizzo di sospensioni push-rod e l’abbandono di quelle pull-rod. Questo riporterà la Ferrari in linea con le scelte tecniche dell’intera concorrenza che già da tempo utilizza lo schema push-rod. Dal 2012 la Ferrari, infatti, utilizzava, non senza qualche difficoltà, la Pull rod nella speranza che portasse benefici aerodinamici grazie ad una disposizione dei bracci sospensivi più ordinati che avrebbe reso meno turbolento il flusso dell’aria ai lati del corpo vettura. Ma non è stato così, anzi, la Mercedes ad esempio è riuscita a realizzare delle sospensioni efficienti anche dal punto di vista aerodinamico pur rimanendo sullo schema push-rod.
Rimanendo nella zona anteriore della macchina, un’altra grossa novità dovrebbe essere rappresentata dall’utilizzo, ormai dato per certo, del “muso corto”. Già durante la passata stagione a Maranello si stava lavorando ad una versione corta del muso. Scelta tecnica che venne rimandata per non rischiare di intervenire su una zona della vettura che aveva sempre soddisfatto Vettel e Raikkonen. Si temeva, infatti, che intervenendo sulle dimensioni del muso si potesse variare il bilanciamento meccanico e quindi perdere la precisione d’inserimento della monoposto.
La Ferrari del 2016, rivista anche nel bilanciamento, monterà quindi, la soluzione a “muso corto” che permetterà un maggiore afflusso d’aria alle zone del t-tray, delle pance e infine del diffusore incrementando, quindi, il carico generale della vettura ma anche nello specifico sull’asse posteriore. Per quanto riguarda il motore, la Ferrari, come già annunciato da tempo, restringerà leggermente il basamento. Un restringimento di piccole dimensioni che avrà però grosse ripercussioni su tutta la disposizione degli accessori che circondano la Power Unit. L’MGU-K, infatti, verrà spostato dalla zona del cambio, sotto la bancata motore sinistra. Tutto ciò porterà, ad una maggiore rastremazione della vettura nella zona posteriore che permetterà alla nuova Ferrari 667 di poter essere aerodinamicamente più efficiente e portare ad un importante incremento di carico.
Anche gli scarichi motori saranno rivisti con un mantenimento però della filosofia dei condotti di scarico ad “impulsi” e che verranno ulteriormente ottimizzati nell’ingombro.
Aggiornamenti interesseranno anche l’hardware dell’MGU-H ed il relativo software che gestisce la parte di recupero energetico dell’insieme ERS.
Spostandoci nella sezione centrale della vettura, interventi sono attesi in alcune zone sensibili della vettura come nella zona del T-Tray. Modifiche attese anche ai “turning-vane” e alla“Bat-Wing” già ispirate alle soluzioni utilizzate dalla Mercedes.
Ovviamente verranno modificate anche le pance della vettura, anche se, i radiatori a loro interno, non dovrebbero subire grosse rivoluzioni ma solo interventi di aggiornamento e miglioramento. Questi ultimi elementi infatti, a quanto sembra, hanno già, soddisfatto i tecnici Ferrari, che quindi sarebbero orientati solo verso piccoli interventi d’aggiornamento.
Infine arriviamo alla zona posteriore della Ferrari 2016. Come vi abbiamo già raccontato, in questa zona s’interverrà alla rastremazione di tutta la zona con l’obiettivo di aumentare il carico in una zona della vettura che, da tempo, denuncia un deficit di carico al posteriore. Interventi rilevanti potrebbero interessare le sospensioni posteriori, con James Allison intenzionato a modificare lo schema sospensivo posteriore ispirandosi a delle soluzioni che sperimentò durante la sua esperienza in Lotus.
Non resta che attendere per capire se queste anticipazioni saranno confermate e capire realmente se il ritardo dalla Mercedes sia effettivamente ridotto o come altri temono un mantenimento del gap ai valori visti l’anno scorso…