Nashat Melhem, il presunto autore dell’attacco avvenuto il primo gennaio in un pub di Tel Aviv, è stato ucciso. Lo riferisce l’edizione online di Haaretz, specificando che l’uomo è morto nel corso di una sparatoria con la polizia, nel suo villaggio natale di Arara nel nord d’Israele.

Il portavoce della polizia, Luba Samri, ha fatto sapere che Melhem è stato rintracciato in una moschea di Um el-Fahemun e circondato dalle forze dell’ordine: una volta uscito dall’edificio ha iniziato a sparare nel tentativo di scappare ma è stato ucciso dagli agenti che hanno risposto al fuoco. Un comunicato dello Shin Bet (sicurezza interna) aggiunge che Melhem ha sparato sui poliziotti con un fucile Falcon: lo stesso utilizzato la settimana scorsa nell’assalto al pub. Il ministro israeliano per la Sicurezza interna, Ghilad Erdan ha ringraziato le forze dell’ordine e “chiunque ha partecipato al massiccio sforzo per rintracciare il terrorista criminale che ha compiuto l’attacco a Dizengoff”.

L’uomo, un cittadino arabo israeliano, il pomeriggio del primo dell’anno aveva aperto il fuoco in un pub di Tel Aviv uccidendo due persone e ferendone altre sette. Melhem era stato identificato grazie alla segnalazione del padre che aveva riconosciuto dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza trasmesse dalle televisioni israeliane. L’attentatore era però riuscito a far perdere le sue tracce. Si sospetta che nella sua fuga abbia anche ucciso un tassista, trovato agonizzante sulle dune a nord di Tel Aviv poco dopo l’attacco.

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