Dai dati del tesoro emerge che gli introiti arrivati dall’attività di accertamento e controllo sono scesi dell'1,3%. Nel complesso invece le entrate erariali del periodo sono aumentate, toccando i 387,8 miliardi
Nei primi 11 mesi del 2015 il gettito fiscale dalla lotta all’evasione è diminuito rispetto allo stesso periodo del 2014. I dati diffusi oggi dal Tesoro mostrano che tra gennaio e novembre dello scorso anno gli introiti arrivati dall’attività di accertamento e controllo sono calati di 97 milioni, pari all’1,3%. A pesare, secondo via XX Settembre, sono i minori incassi derivanti dai ruoli relativi alle imposte dirette (-7%), solo in parte compensati dall’aumento riscontrato nei ruoli Iva (+10,3%).
Nel complesso però le entrate erariali del periodo sono aumentate, toccando i 387,8 miliardi: 32 in più rispetto ai primi 11 mesi dell’anno prima. Si tratta di una crescita del 9,2%, falsata però, spiega sempre il ministero, da entrate straordinarie e dall’aumento delle imposte dirette influenzato dall’autoliquidazione Irpef e Ires 2015. Tenendone conto, le entrate tributarie erariali presentano una crescita tendenziale del 3,8%. In particolare le imposte dirette registrano un gettito complessivamente pari a 216,4 miliardi, in aumento del 16%.
Le entrate Irpef crescono dell’11,2% (+16 miliardi) per effetto, oltre che dall’autoliquidazione, anche dall’andamento positivo delle ritenute di lavoro dipendente (+ 10,9 miliardi). Eliminando gli effetti del bonus degli 80 euro, che per il settore pubblico viene contabilizzato l’anno successivo a quello di attribuzione, e dell’indicazione dell’Irpef al lordo delle compensazioni di imposta, il confronto omogeneo rispetto al periodo gennaio-novembre del 2014 mostra una crescita dell’Irpef di 2,7 miliardi. L’Ires presenta invece un aumento di gettito pari a 13,3 miliardi (+67,9%) grazie ai maggiori versamenti in autoliquidazione.