Politica

Toscana, riforma sanitaria col buco: nella legge dimenticate le nuove “maxi Asl”

Il testo era stato approvato prima di Natale dopo una maratona in consiglio di 5 giorni, con una battaglia senza esclusione di colpi tra maggioranza Pd e opposizioni. Il cuore è il taglio delle aziende sanitarie da 12 a 3. Ma per la fretta...

Si potrebbe chiamare il gioco delle tre Asl. Aziende sanitarie che scompaiono e ricompaiono a causa di un errore nella riforma sanitaria approvata prima di Natale dal consiglio regionale della Toscana. Fu una battaglia consiliare che mise a dura prova sia la maggioranza del Pd sia le opposizioni: 5 giorni di discussioni, votazioni non-stop, ostruzionismi, valanghe di emendamenti. Una maratona che aveva portato il Partito democratico, nel tentativo di velocizzare l’approvazione, anche a tagliare parte della riforma, una sorta di “auto-canguro”. Ma nella fretta si sono persi dei pezzi. Un “caso barzelletta” secondo il Movimento Cinque Stelle, che chiede le dimissioni dell’assessore alla Sanità Stefania Saccardi. “La barzelletta siete voi” controbatte il Pd, sostenendo che “la ratio della norma è chiara” e che non c’è “alcuna problematica di legittimità”.

Il pasticcio dell’articolo 83
La legge di riordino del sistema sanitario, basata sull’accorpamento da 12 a 3 Asl a partire dal primo gennaio, è stata approvata il 20 dicembre dopo un braccio di ferro di 5 giorni consecutivi in consiglio. Nel testo definitivo, però, balza agli occhi l’articolo 83 (“Aziende sanitarie di nuova istituzione”: il comma 1, facendo riferimento alle 12 Asl previste dall’articolo 32 della legge 40/2005, dispone infatti che esse operino “a decorrere dal 1 gennaio 2016” ma al comma successivo si prescrive che esse siano “soppresse alla data del 31 dicembre 2015”.

M5S: “Il Pd lascia la Toscana nel caos organizzativo”
Il gruppo regionale del M5S sostiene che “tra le norme stralciate per velocizzare i lavori d’aula il Pd ha perso l’allegato nel quale erano costituite le nuove tre Asl, con i relativi territori di competenza”. Di conseguenza “è a rischio la legittimità di ogni atto amministrativo delle nuove Asl fino alla modifica di legge che tamponerà la falla”. La Toscana sarebbe insomma stata lasciata in un “caos organizzativo”. Nel mirino finisce Saccardi: “La principale responsabile politica di questo caso da barzelletta: si dovrebbe dimettere”. I grillini accusano inoltre il Pd di aver voluto approvare in fretta una legge “dovuta ai tagli governativi e mirata a evitare il referendum”.

Pd: “Rimedieremo al più presto, ma la norma è chiara”
Il capogruppo democratico Leonardo Marras sostiene invece che “la ratio della norma è chiara e non può ingenerare alcuna problematica di legittimità”. Il consigliere sottolinea che sia proprio la motivazione della legge a prevedere che il riordino del Sistema sanitario regionale sia realizzato “attraverso l’accorpamento delle 12 Asl in 3, una per Area vasta”. Marras evidenzia inoltre che all’articolo 7 si richiamano espressamente le tre Asl Toscana “centro”, “nord-ovest” e “sud-est”. Il richiamo all’articolo 32 sarebbe quindi soltanto il frutto di “una mera carenza di coordinamento tecnico del testo, del tutto superata dalle disposizioni citate”. Una “carenza” – assicura il Pd – che sarà superata “in occasione del primo intervento normativo utile”.