Nuovo caso a Bielefeld: nella notte di San Silvestro 500 uomini avrebbero forzato l'ingresso di un locale e molestato molte donne. E il marocchino ucciso giovedì a Parigi mentre era in procinto di compiere un attentato in un commissariato viveva in un alloggio per richiedenti asilo nella tedesca Reklingenhausen
All’indomani della manifestazione di Colonia continua la polemica sui fatti di Capodanno, dove in diverse città – soprattutto in Germania, ma anche in Austria, Svizzera e Finlandia – centinaia di donne hanno segnalato molestie, lesioni e furti. Attacchi che secondo il ministro della Giustizia Heiko Mass sono stati pianificati “in qualche modo”. Intanto le denunce nella città in cui si è svolta la manifestazione con Pegida salgono a 379 – fino a ieri erano “solo” 170 – e nella maggior parte dei casi, riferisce la polizia, vengono accusati richiedenti asilo o migranti.
A Bielefeld, in Westfalia, poi, emerge un nuovo caso: nella notte di San Silvestro 500 uomini avrebbero forzato l’ingresso in una discoteca e molestato molte donne. E a scuotere la Germania arriva anche un’altra notizia: il marocchino ucciso giovedì a Parigi mentre era in procinto di compiere un attentato in un commissariato viveva in un alloggio per richiedenti asilo nella tedesca Reklingenhausen e sulla parete della casa aveva dipinto una bandiera nera dell’Isis.
Ministro Giustizia: “Nessuno può dirmi che tutto questo non sia stato pianificato” – Il ministro della Giustizia della Germania, Heiko Maas, ritiene che le numerose aggressioni anche a sfondo sessuale che si sono verificate la notte di Capodanno a Colonia siano state pianificate e ha invitato le forze di sicurezza a indagare sui possibili collegamenti fra le persone coinvolte. “Quando un’orda così si unisce per commettere reati, sembra che debba essere stato pianificato in qualche modo. Nessuno può dirmi che questo non è stato coordinato o preparato”, ha affermato Maas in un’intervista alla Bild am Sonntag. “Tutti i collegamenti – ha detto – devono essere esaminati con attenzione. Vi è il sospetto che siano stati scelti la data e il numero di persone”.
Il titolare dell’Interno ha però invitato a non trarre conclusioni affrettate sul comportamento in generale dei migranti, anche se un rapporto della polizia attribuisce le aggressioni soprattutto a richiedenti asilo. Maas ha poi escluso che la criminalità sia aumentata in Germania per effetto dell’arrivo l’anno scorso di un milione di profughi.
Secondo gli ultimi dati della polizia di Colonia, sono 379 le denunce presentate finora di presunte aggressioni commesse davanti alla stazione ferroviaria la notte di San Silvestro, il 40% delle quali a sfondo sessuale, e la maggior parte degli aggressori proveniva da Paesi del Nord Africa. Per la maggior parte, gli indagati sono richiedenti asilo e persone che si trovano in Germania in situazione illegale. La polizia, sostiene il periodico, indaga su messaggi inviati sui social network da parte di nordafricani nei giorni precedenti a Capodanno e sulla presenza a Colonia di persone arrivate dai dintorni e anche da Paesi vicini, cioè Belgio, Olanda e Francia.
“L’attentatore di Parigi viveva in centro profughi in Germania” – L’Ufficio di indagini criminali (Lka) del Land di Renania del Nord-Westfalia ha riferito che il presunto terrorista che ha provato ad attaccare un commissariato di polizia a Parigi nel giorno del 1° anniversario dell’attacco a Charlie Hebdo fino a dicembre abitava in un centro per rifugiati a Recklinghausen, città del Nord-Westfalia, alla frontiera con Olanda e Belgio, con circa 115mila abitanti. Poi era scomparso. Era noto alla polizia da tempo ed era stato anche arrestato in Germania e detenuto per un mese. Aveva agito sotto diverse identità (siriana, marocchina e georgiana), aveva chiesto asilo con il nome Walid Salihi, e aveva precedenti per lesioni corporali, violazione della legge sule armi e narcotraffico.
Stando a fonti francesi vicine alle indagini, aveva giurato fedeltà al leader dello Stato islamico, Abu Bakr al Bagdadi, e diversi media lo hanno identificato come un giovane di 20 anni originario del Marocco. A settembre 2015 il giovane aveva disegnato sulla parete di un centro rifugiati di Recklinghausen il simbolo dell’Isis e Der Spiegel afferma che si era fatto una foto nell’edificio con una bandiera del gruppo terrorista. In un comunicato il sindaco di Recklinghausen, Christoph Tesche ha annunciato che oggi si riunirà con le autorità competenti per analizzare la situazione.
Il caso in Parlamento – Le aggressioni sessuali di massa a Colonia verranno discusse al parlamento tedesco, che torna a riunirsi lunedì dopo la pausa delle feste. Non è ancora chiaro se la cancelliera Angela Merkel, che ha prospettato l’inasprimento delle leggi sulle possibili espulsioni dei richiedenti asilo, prenderà la parola a nome del governo. E’ possibile che la Merkel, ancora intenta a radunare i consensi sui cambiamenti legislativi proposti, si riferisca ai fatti di Colonia in un discorso sulla politica migratoria europea. Domani il partito conservatore Unione Cristiano Democratica (Cdu) della Cancelliera discuterà con gli alleati di governo socialdemocratici della risposta del governo ai fatti di Capodanno e a partire da martedì comincerà la discussione interna ai due partiti, mentre in parlamento verrà fissata la data per aprire il dibattito.