La Calabria resta un zona di frontiera per i giornalisti che intendono fare il proprio lavoro. La scorsa notte l’ennesima intimidazione: ignoti hanno incendiato l’auto di Pasqualino Rettura, cronista del Quotidiano del Sud, che era parcheggiata in una traversa di via Del Progresso a Lamezia Terme, nei pressi della sua abitazione. Il mezzo, in uso alla moglie del giornalista, è rimasto danneggiato solo nella parte anteriore perché lo stesso Rettura e un parente si sono accorti in tempo del rogo e sono riusciti a spegnere le fiamme prima che l’auto andasse completamente distrutta assieme all’altra auto, sempre di proprietà di Rettura, che era parcheggiata vicino. Gli incendiari hanno utilizzato una bottiglietta, piena di benzina, che è stata trovata a pochi metri dalla macchina.
Sul posto, una zona centrale della cittadina calabrese, sono intervenuti gli agenti del locale commissariato e della Squadra mobile di Catanzaro che hanno avviato le indagini per risalire al movente e ai responsabili dell’intimidazione. Rettura è stato già sentito dagli investigatori che, adesso, stanno cercando di capire se le minacce possano essere collegate alla sua attività lavorativa. Ne è convinto il direttore del suo giornale Rocco Valenti secondo cui “difficilmente l’intimidazione risulta inquadrabile in altri contesti”.
Nei giorni scorsi, altri due giornalisti calabresi sono stati destinatari di minacce in Calabria, una “Regione – continua Valenti nel suo editoriale – dove è sempre più difficile fare questo mestiere e non solo per la crisi, ma perché continuano a esserci vigliacchi e farabutti che pensano (sbagliando) di poter fermare il racconto, senza considerare che quel racconto siamo tanti a farlo e siamo tantissimi a voler continuare a farlo. È davvero fuori strada chi pensa di fermare quel racconto mandando minacce e proiettili via posta, incendiando automobili, coltivando propositi di vendetta”.
“Io sono tranquillissimo – aggiunge a caldo Rettura -. Non ho assolutamente paura. Questi sono fatti che ottengono l’effetto contrario. Mi fanno andare avanti con più forza e più coraggio. Assieme agli inquirenti, abbiamo fatto una ricognizione delle ultime vicende di cui mi sono occupato in questi giorni. Loro già stanno lavorando su alcune cose. In passato non ho avuto altri segnali, ma vivendo sul territorio, so che c’è molta gente che non gradisce il mio lavoro e a cui non sto simpatico. Si stanno valutando alcune situazioni, ma al momento non so assolutamente di cosa si tratta”. Intanto, l’indagine la sta coordinando la Procura di Lamezia ma non è escluso, se dovessero emergere nuovi elementi, che possa essere trasmessa alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Mafie
Giornalisti minacciati, a Lamezia Terme incendiata auto di cronista del Quotidiano del Sud
Ignoti hanno utilizzato una bottiglietta piena di benzina. Minacce collegate ad attività professionale, afferma il direttore del suo giornale: "Difficilmente l'intimidazione risulta inquadrabile in altri contesti". Il giornalista: "Non ho paura, ma a molti non sto simpatico"
La Calabria resta un zona di frontiera per i giornalisti che intendono fare il proprio lavoro. La scorsa notte l’ennesima intimidazione: ignoti hanno incendiato l’auto di Pasqualino Rettura, cronista del Quotidiano del Sud, che era parcheggiata in una traversa di via Del Progresso a Lamezia Terme, nei pressi della sua abitazione. Il mezzo, in uso alla moglie del giornalista, è rimasto danneggiato solo nella parte anteriore perché lo stesso Rettura e un parente si sono accorti in tempo del rogo e sono riusciti a spegnere le fiamme prima che l’auto andasse completamente distrutta assieme all’altra auto, sempre di proprietà di Rettura, che era parcheggiata vicino. Gli incendiari hanno utilizzato una bottiglietta, piena di benzina, che è stata trovata a pochi metri dalla macchina.
Sul posto, una zona centrale della cittadina calabrese, sono intervenuti gli agenti del locale commissariato e della Squadra mobile di Catanzaro che hanno avviato le indagini per risalire al movente e ai responsabili dell’intimidazione. Rettura è stato già sentito dagli investigatori che, adesso, stanno cercando di capire se le minacce possano essere collegate alla sua attività lavorativa. Ne è convinto il direttore del suo giornale Rocco Valenti secondo cui “difficilmente l’intimidazione risulta inquadrabile in altri contesti”.
Nei giorni scorsi, altri due giornalisti calabresi sono stati destinatari di minacce in Calabria, una “Regione – continua Valenti nel suo editoriale – dove è sempre più difficile fare questo mestiere e non solo per la crisi, ma perché continuano a esserci vigliacchi e farabutti che pensano (sbagliando) di poter fermare il racconto, senza considerare che quel racconto siamo tanti a farlo e siamo tantissimi a voler continuare a farlo. È davvero fuori strada chi pensa di fermare quel racconto mandando minacce e proiettili via posta, incendiando automobili, coltivando propositi di vendetta”.
“Io sono tranquillissimo – aggiunge a caldo Rettura -. Non ho assolutamente paura. Questi sono fatti che ottengono l’effetto contrario. Mi fanno andare avanti con più forza e più coraggio. Assieme agli inquirenti, abbiamo fatto una ricognizione delle ultime vicende di cui mi sono occupato in questi giorni. Loro già stanno lavorando su alcune cose. In passato non ho avuto altri segnali, ma vivendo sul territorio, so che c’è molta gente che non gradisce il mio lavoro e a cui non sto simpatico. Si stanno valutando alcune situazioni, ma al momento non so assolutamente di cosa si tratta”. Intanto, l’indagine la sta coordinando la Procura di Lamezia ma non è escluso, se dovessero emergere nuovi elementi, che possa essere trasmessa alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.