“Dimissioni per il sindaco di Brescello Marcello Coffrini: ha stima del boss Grande Aracri”. Beppe Grillo, dopo aver chiesto il passo indietro del sindaco M5S di Quarto (dove l’ex consigliere grillino è indagato per voto di scambio e tentata estorsione), attacca il primo cittadino del paese in provincia di Reggio Emilia. Il democratico nei mesi scorsi era finito al centro delle polemiche perché, intervistato dalla webtv Cortocircuito, aveva detto che il boss della ‘ndrangheta Francesco Grande Aracri è “uno molto composto ed educato che ha sempre vissuto a basso livello”. “Per la Dda di Bologna”, scrive Grillo, “invece è ‘un elemento di spicco della omonima cosca della ‘ndrangheta di Cutro capeggiata dal fratello Nicolino’ e già condannato con sentenza definitiva passata in giudicato per associazione di stampo mafioso”.

A dicembre scorso la commissione d’accesso ha terminato il suo lavoro di ispezione nel comune di Brescello e consegnato la relazione al prefetto. “A breve”, scrive Grillo, “sarà inoltrata la sua proposta al ministero dell’Interno in merito allo scioglimento per mafia del comune a guida Pd. Il M5S ha chiesto che sia consegnata in antimafia la relazione della Commissione prefettizia su questo paese e su Finale Emilia (Mo), altro comune a guida Pd a rischio scioglimento. Le dimissioni del sindaco non sono mai state prese in considerazione dal Pd. Chiediamogliele tutti insieme: #CoffriniDimettiti“.

Nelle scorse ore il dibattito si è riaperto anche nel Partito democratico. Il Pd ai tempi aveva condannato le frasi di Coffrini, ma senza chiedere il suo passo indietro. Di fronte agli attacchi dem per il caso Quarto, il sindaco di Castelnuovo Monti Enrico Bini ha scritto su Facebook: “Due pesi e due misure? Qui nessuna manifestazione per chiedere le dimissioni?”.

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