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David Bowie, le dieci cose che (forse) non sapete sul Duca Bianco

Il suo cognome non si pronuncia "Baui" ma "Boi". La sua pupilla sinistra era dilatata in modo permanente a causa di un pugno ricevuto dall'amico George Underwood ai tempi della scuola. E rinunciò anche a ben due onorificenze arrivate direttamente da Sua Maestà Elisabetta II

di Domenico Naso

La vita di un’icona come David Bowie è stata così ricca di eventi (artistici e personali) che difficilmente può essere racchiusa in un articolo, tantomeno a poche ore dalla sua morte, quando il rischio di banalizzare un’esistenza come la sua è dietro l’angolo. E allora forse la cosa migliore per ricordare il personaggio, più che l’artista, è stilare un elenco di curiosità di cui solo i fan più accaniti del Duca Bianco sono a conoscenza.

1. Per esempio, quanti di voi sanno che Bowie non si pronuncia “Baui” ma “Boi“? Forse pochi, così come sono pochissimi quelli che sanno che il grande artista britannico ha reclamato l’invenzione del “moonwalk” reso celebre da Michael Jackson.

2. Sul suo sito ufficiale, David Bowie aveva raccontato che nel 1974, in occasione del Diamonds Dogs Tour, il coreografo Toni Basil aveva ideato per lui una sorta di moonwalk ante litteram, divenuto poi fenomeno planetario con Billie Jean (1983).

3. La prima apparizione televisiva di Bowie, invece, non aveva nulla a che fare con la musica. Il Duca Bianco era stato intervistato dalla Bbc all’età di 17 anni, in qualità di fondatore della Società per la prevenzione della crudeltà sugli uomini dai capelli lunghi.

4. La pupilla sinistra di Bowie era dilatata in modo permanente a causa di un pugno ricevuto dall’amico George Underwood ai tempi della scuola. Una lite per una ragazza, a quanto pare.

5. In occasione di una mostra a lui dedicata nel 2013 a Toronto, è stata pubblicata la lista dei 100 libri preferiti del cantante inglese. Tra i tanti titoli presenti, Le vie dei canti di Bruce Chatwin, “Rumore Bianco” di Don DeLillo, “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov, Herzog di Saul Bellow, “1984″ di George Orwell, “Il sapore della gloria” di Yukio Mishima, “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess, “On the road” di Jack Kerouac e “Lolita” di Vladimir Nabokov. C’è anche un po’ di Italia con “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il meno conosciuto Il gastronomo educato di Alberto Denti di Pirajno.

6. Nel 1979, Bowie aveva fatto il dj per il programma radio della Bbc “Star Special”, scegliendo una lunga tracklist che comprendeva, tra gli altri, John Lennon, The Doors, Iggy Pop, Talking Heads, Little Richard, Blondie, Stevie Wonder, Bruce Springsteen e Philip Glass. Due dei pezzi scelti (“Boys keep swinging” e “Yassassin“) erano dello stesso Bowie, tratti dall’album di quell’anno Lodger.

7. “Space Oddity” è stata la prima hit di Bowie in Gran Bretagna nel 1969 e venne usata dalla Bbc come colonna sonora dello speciale dello stesso anno sull’allunaggio americano.

8. Vi dice niente “Ragazzo solo, ragazza sola“? Forse no, ma non è altro che la versione in italiano della stessa Space Oddity, pubblicata nel 1970. Il testo è firmato da Mogol, ma Bowie era convinto che non fosse altro che la traduzione fedele della versione inglese.

9. Irregolare e anticonformista quanto volete, per carità, ma anche David Bowie aveva scelto la gettonatissima Parigi per chiedere a Iman di diventare sua moglie. Per la precisione, i due si trovavano a bordo di un battello lungo la Senna, e la proposta avvenne mentre la barca passava sotto Pont Neuf.

10. Bowie rinunciò a ben due onorificenze arrivate direttamente da Sua Maestà Elisabetta II, regina di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: nel 2000 era stato nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero britannico, mentre tre anni dopo addirittura Cavaliere.

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