Le indagini e la tempesta politica procedono di pari passo, dopo le ore di follia vissuta a Colonia la notte di Capodanno. La polizia locale ha focalizzato l’attenzione su 19 sospetti: 10 sono richiedenti asilo, 9 sono presunti clandestini. Sarebbero tra le persone che nella notte del 31 dicembre hanno molestato decine di donne nella cittadina tedesca, scatenando un aspro dibattito in Germania, soprattutto alla luce del milione di rifugiati accolti nel Paese nel 2015. È quello che emerge dal rapporto del ministro del Land del Nord Reno Westfalia, Ralf Jaeger. Nessuno dei sospettati è di cittadinanza tedesca. Quattro, già in stato di fermo, sono accusati di furto. Dal rapporto non emerge di quali rati siano accusati gli altri.
“I testimoni e i rapporti della polizia locale, così come i resoconti della polizia federale, puntano sul fatto che i reati sono stati commessi quasi esclusivamente da persone dell’ambiente dei migranti“, ha spiegato Jaeger parlando davanti al Parlamento del Land a Dusseldorf, lasciando intendere che praticamente tutte le molestie e le violenze compiute a Capodanno sono state opera di stranieri, tra cui anche migranti giunti in Germania lo scorso anno. “Similarmente – ha aggiunto Jeager intervendo al parlamento locale – molte cose puntano verso il fatto che erano nordafricani così come persone del mondo arabo“. Oggi una commissione parlamentare regionale interrogherà polizia e altre autorità sugli eventi della notte di Capodanno e il caso delle aggressioni, che non sono avvenute solo a Colonia ma in diverse altre città tedesche, sarà discusso anche al Bundestag che torna a riunirsi dopo la pausa delle feste.
Jaeger ha puntato il dito anche contro la polizia locale. “L’immagine che ha offerto la polizia di Colonia è inaccettabile”, ha detto il ministro, secondo il quale i responsabili della polizia di Colonia non hanno chiesto rinforzi nonostante la situazione nei pressi della situazione ferroviaria centrale e nei dintorni poteva sfuggire di mano e nonostante per la sera di Capodanno in tutto il Paese ci fosse un’allerta generale per il timore di attacchi terroristici. Non solo non hanno chiesto rinforzi, ma addirittura nella nota stampa diffusa il giorno dopo si descriveva la situazione della sera precedente come “tranquilla” e si definiva “buona” l’azione della polizia, ha detto il ministro.
Secondo il direttore generale dell’anticrimine del Land del Nord Reno Westfalia, dalle indagini finora non risulta che gli attacchi alle donne a Colonia siano stati “organizzati o guidati“. I fatti della notte di Capodanno a Colonia sono costati l’incarico al capo di polizia della città, Wolfgang Albers, che ha lasciato venerdì. Nelle ultime 24 ore le denunce sono salite da 379 a 516. Ad Amburgo, dove la stessa sera sono stati registrati casi analoghi, secondo fonti di polizia le denunce sono salite a 133.
Le affermazioni di Jaeger arrivano a due giorni dalla manifestazione organizzata dalla formazione di estrema destra Pegida e contribuiscono a fare salire la tensione nei confronti dei migranti. Il presidente del Consiglio centrale dei musulmani tedeschi Aiman Mazyek ha riferito di minacce, mail di insulti e provocazioni in rete: “Viviamo una nuova dimensione di odio”, ha detto al Koelner Stadt Anzeiger. Giovedì scorso, ha riferito, il telefono dell’associazione era diventato così ‘bollente’ da indurlo a straccare il telefono. “Nulla giustifica” questi atti, ha commentato il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert.
Ma l’ondata di odio non si è limitata alle minacce virtuali: due pakistani e un siriano sono stati aggrediti ieri sera da alcune gang a Colonia. Il giornale locale Express riferisce che gli aggressori erano membri di gruppi hooligan e rock, che si sono organizzati su Facebook per incontrarsi nel centro della città e avviare una caccia all’uomo di stranieri. Si è trattato di due aggressioni separate: prima circa 20 persone hanno attaccato sei pakistani, ferendo due di loro, e pochi minuti dopo un gruppo di cinque persone ha attaccato e ferito un uomo siriano.
Incidenti si sono verificati nel tardo pomeriggio a Lipsia con decine di fermi. Circa 250 persone mascherate hanno attaccato diversi negozi nel quartiere di Connewitz, lanciando pietre contro le vetrine e accendendo fumogeni. Lo riporta il Der Tagesspiegel secondo cui si tratterebbe di formazioni neonaziste legate alle tifoserie di due squadre locali. La polizia ha fatto sapere di aver arrestato decine di hooligans. Il quartiere di Connewitz è considerata una roccaforte della sinistra autonoma di Lipsia. In città, in questo momento, si stanno tenendo anche due manifestazioni separate: una anti-immigrati di Pegida, l’altra contro il raduno di Pegida.
Lo scrittore e giornalista tedesco Günter Wallraff, intervistato da Repubblica, afferma che “c’è chi oggi soffia sul fuoco sfruttando gli attacchi della notte di San Silvestro a scopi politici. Ma sono scelte avvelenate: è proprio sulla questione dei migranti che si gioca il futuro dell’Europa”. Quel che è successo “è gravissimo”, ma “nel ceto politico c’è chi coglie l’occasione per spostare all’indietro le lancette della storia, per reagire in maniera isterica, e questo proprio mentre lo sguardo del mondo sulla Germania si era fatto di nuovo positivo, grazie ai tanti che hanno saputo accogliere chi fuggiva”. Quanto alle manifestazioni dei populisti di destra di Pegida, “sono le grida di una Germania che vuole chiudersi entro se stessa. Al contrario io dico che coloro che hanno compiuto gli orrendi assalti della notte di Capodanno per la stragrande maggioranza non erano profughi o richiedenti asilo”.