Sono almeno 48 le vittime di attentati riconducibili ai militanti dello Stato Islamico. Fonti della polizia hanno fatto sapere che nel cuore di Baghdad uomini armati hanno fatto irruzione nel centro commerciale Jawaher, nel quartiere musulmano a prevalenza sciita di Jadida, dopo aver fatto esplodere una bomba all’esterno. Le forze speciali dell’esercito iracheno hanno fatto irruzione nella struttura e il blitz si è concluso con l’uccisione di tutti gli attentatori e con la morte di almeno 18 persone, riferisce il Comando centrale delle operazioni anti-terrorismo. Non si hanno notizie dei civili che, secondo fonti di stampa, erano stati presi in ostaggio dagli assalitori.
La Bbc riferisce che il centro è stato attaccato da “circa 20 uomini armati”. “Tre ostaggi sono stati uccisi” appena la polizia si è avvicinata, scrive l’emittente britannica sul proprio sito, che parla anche di ostaggi: in gran parte si sarebbe trattato di donne.
La giornata di sangue conta vittime anche nell’est del Paese. Un attentatore suicida si è fatto esplodere all’interno di un casinò nella città di Muqdadiyah, a 80 chilometri dalla capitale. Nel frattempo un’autobomba parcheggiata fuori dal locale è stata fatta saltare, mentre sul posto si radunavano medici e civili dopo la prima detonazione: fonti della sicurezza e fonti mediche hanno fatto sapere che almeno 23 persone sono morte e 51 sono i feriti. Un’altra esplosione in un sobborgo sud-orientale di Baghdad ha ucciso almeno sette persone.
Lo Stato Islamico avrebbe rivendicato con un comunicato postato sui social network entrambi gli attacchi. Riferendosi all’assalto allo shopping mall, i militanti hanno fatto sapere che quattro di loro hanno preso di mira un raduno di “pagani negazionisti“, termine dispregiativo per indicare i musulmani sciiti.