Agli atti dell’inchiesta per voto di scambio e tentata estorsione contro l’ex consigliere M5S di Quarto (Napoli) Giovanni De Robbio, c’è un’intercettazione del 18 novembre che dimostra come il sindaco Rosa Capuozzo avesse perfettamente compreso di essere sotto ricatto e quali fossero gli scopi delle pressioni del suo ex collega del Movimento. Ma tentò di resistere. “Tu non hai capito, loro non vogliono far cadere”, dice il sindaco in una telefonata alla consigliera Concetta Aprile (M5S), “…loro mi vogliono controllare. Tu …la prima cosa che venne il mese scorso da me quando sono tornata da Bruxelles …lo sai cosa mi disse De Robbio? Tu non devi scalciare, tu devi stare buona .. se non succede…fai quello che vuoi tu io gli ho detto, Giovanni fai quello che vuoi tu. Io ormai vado come un treno. Tina non guardo in faccia nessuno”. La conversazione è riportata nel decreto di perquisizione firmato dal pm Henry John Woodcock il 5 gennaio, ma eseguito lunedì 11. Il sindaco nel dialogo con la consigliera aggiunge anche: “Lui la disse una parola: noi se non la finiamo va a finire che ci uccidiamo. E io gli dissi: ‘ci uccidiamo… tu ci uccidi…a me perché io non sono il tipo però io non voglio sapere niente io vado così vado per la mia strada non mi fermo”. Ma il sindaco Capuozzo pur avendo resistito al tentativo di ricatto non lo ha denunciato.
Il pm nel decreto di perquisizione prima allega le deposizioni del sindaco all’autorità giudiziaria e le intercettazioni di Capuozzo e poi le confronta con l’intervista al sito internet Fanpage. “La Capuozzo – scrive il pm – alla domanda del giornalista circa il comportamento del De Robbio in relazione all’abuso edilizio di cui trattava l’esposto, risponde che il De Robbio era preoccupato per lei attraverso la seguente espressione: ‘Lui era preoccupato per me però niente di particolare’ il giornalista le pone un’ulteriore domanda ove le chiede se il De Robbio le avesse presentato un consulente o mostrato delle foto del presunto abuso edilizio. A tal proposito la Capuozzo riferisce che su questa cosa si sarebbe fatta una gran confusione mediante l’espressione: ‘Anche su questa cosa si è fatta una gran confusione, lui (de Robbio) non mi presentò un consulente che aveva le foto del presunto … credo che in questo momento ci sia il segreto istruttorio su questi atti'”. Il pm a questo punto scrive: “Dall’analisi dell’intervista la Capuozzo si comprende che cerca di sminuire la condotta del De Robbio producendo una versione contrastante con le intercettazioni telefoniche e con le dichiarazioni da lei fatte alla Polizia Giudiziaria-Pubblico Ministero. Laddove la Capuozzo ha riferito nell’intervista “assolutamente no e neanche per quanto riguarda la questione dell’abuso edilizio” in riferimento alla domanda del giornalista in relazione alle minacce del De Robbio, tale affermazione appare diametralmente opposta a quanto captato in data 24 novembre del 2015 alle ore 18 e 43 e riferito all’Autorità Giudiziaria il 21 dicembre del 2015″.