Rocco Stirparo, 26 anni, e Vittorio D’Ortona, 27, sono due ricercatori che vivono a Bruxelles. Insieme, per gioco e per necessità, hanno creato iWancy, che aiuta a trovare il dono ad hoc per amici, conoscenti e fidanzante. Tornare? "Sì, se ci fosse qualche opportunità"
Ci si può sentire a casa in qualsiasi angolo di mondo. È questa la filosofia di Rocco Stirparo e Vittorio D’Ortona, due ragazzi del sud trapiantati nel nord Europa. Rocco, 26 anni e una laurea a Pisa in biologia molecolare, vive in Belgio già da quattro anni. “Sono venuto qui per scrivere la tesi – racconta a ilfattoquotidiano.it – e non me ne sono più andato”. Dopo la laurea, infatti, ha deciso di fare il dottorato all’Università di Lovanio, trenta chilometri a est di Bruxelles. “Con il mio team studiamo nuovi target per le leucemie acute”, spiega. Ed è proprio in Belgio che ha conosciuto Vittorio, napoletano di 27 anni, una laurea in Ingegneria aerospaziale alle spalle e un progetto di ricerca in acustica portato avanti tra Lovanio e l’Austria. “Quando mi hanno proposto una borsa di studio ho colto l’occasione al volo – ricorda -, volevo migliorare la lingua e scoprire quello che c’era fuori dall’Italia”.
Fino a qualche tempo fa Rocco e Vittorio vivevano nello stesso palazzo: “Non è stato difficile ambientarsi perché abbiamo fatto subito squadra – spiega Rocco – e poi entrambi siamo consapevoli che se vuoi specializzarti in un settore devi essere pronto a spostarti, che sia da Napoli a Milano o da Pisa a Bruxelles”. “Io ho vissuto con grande entusiasmo questa trasferta – gli fa eco Vittorio -, anche perché dopo aver viaggiato un po’ ho capito che non conta il posto in cui stai, ma le persone che ti ritrovi accanto”.
Come tanti espatriati della loro età la sera si ritrovavano sul divano per parlare del più e del meno. “Spesso scherzavamo sulla nostra incapacità di scegliere i regali giusti per le fidanzate”, ricordano. Così dopo qualche sorpresa sgradita e molti oggetti su ordinazione, hanno deciso di superare la fase goliardica e passare all’azione: “Discutendo con i nostri amici abbiamo capito che era un problema che riguardava molti, allora perché non trovare una soluzione?”. La risposta è iWancy, una app gratuita progettata per aiutare le persone a scegliere il regalo perfetto.
L’obiettivo è trovare un oggetto su misura per l’altra persona. Per questo è possibile scegliere l’occasione (compleanno, laurea, Natale…), il budget, il tipo di relazione che ci lega al destinatario del dono e i suoi interessi (sport, design, cosmetica…). Una volta selezionate le varie opzioni iWancy tira fuori dal suo database un elenco di idee originali. Il risultato finale è il frutto di un lungo lavoro di ricerca: “Abbiamo raccolto le esperienze dei nostri amici per capire qual era il segreto per scegliere il regalo giusto – ricorda Rocco – e abbiamo capito che i fattori principali sono tre, il messaggio che vuoi comunicare all’altra persona, il tipo di occasione e la ricerca”.
Da buoni ricercatori Rocco e Vittorio sanno che la cosa più importante è tenersi in continuo aggiornamento: “Vogliamo ampliare il database dei regali disponibili e stiamo attenti a quello che vogliono le persone – spiegano -, per noi i feedback che riceviamo sono importantissimi”. Ma questa nuova avventura non sarebbe stata possibile senza l’aiuto arrivato dall’Italia: “Per lo sviluppo della app ci ha assistito un team di progettatori napoletani – ricorda Rocco -, mentre mia sorella Stella si occupa di scovare i regali più originali”.
Sicuramente il Belgio ha avuto un ruolo fondamentale in questo incontro e nelle loro vite, ma ci pensano mai a tornare in Italia? Vittorio ha le idee abbastanza chiare: “Girare il mondo è la mia passione – ammette -, ma dopo tre anni all’estero ho imparato ad apprezzare di più l’Italia e non solo per il clima o per il cibo”. Vista da fuori la crisi non fa così paura: “Non me ne sono andato per mancanza di opportunità e mi stimola l’idea di fare qualcosa di importante nel nostro Paese”. Anche Rocco è dello stesso avviso: “In Italia abbiamo grandi risorse – spiega -, se ci fosse qualche buona opportunità perché non dovrei tornare?”.