"A insinuare i dubbi - si legge su Repubblica - sono soprattutto le parole di Ivo Van Hove, il regista di Lazarus, il musical scritto da Bowie in scena al New York Theatre: in un'intervista non esclude che l'artista sia stato aiutato per l'ultimo passo"
E’ uscito di scena lasciando un testamento in musica e il mondo a bocca aperta. E adesso, a distanza di due giorni dalla scomparsa, spunta l’ipotesi che David Bowie abbia scelto una morte “assistita”. Un coup de théâtre che ha trasformato in arte anche l’ultimo atto di una vita straordinaria, a soli tre giorni dall’uscita di Blackstar, il suo ultimo album, ‘dato alle stampe’ il giorno del suo 69esimo compleanno. Si legge su Repubblica: “A insinuare i dubbi sono soprattutto le parole di Ivo Van Hove, il regista di Lazarus, il musical scritto da Bowie in scena al New York Theatre: in un’intervista non esclude che l’artista sia stato aiutato per l’ultimo passo”. E, sempre su Repubblica, Andrea Visconti sottolinea come, a oggi, siano ancora tanti i dubbi sulla morte del Duca Bianco, a cominciare dal luogo del decesso: New York, come sostengono quasi tutti i media, o l’Inghilterra come sostenuto invece dal New York Post? “Per motivi di privacy nessun ospedale di New York specializzato in oncologia si è sbilanciato a dire se nell’ultimo anno Bowie fosse stato tra i pazienti. Silenzio anche da parte dell’ufficio del medico legale che dovrebbe aver certificato il decesso”. Non si conosce ancora il luogo del funerale: la famiglia, dopo l’annuncio della scomparsa fatto dal figlio su Twitter, si è chiusa in un assoluto silenzio.