Tra le pose che ripercorrono in modo variopinto sia la vicenda artistica di "The Voice", sia la vicenda umana, ci sono anche delle vere chicche, come il “selfie” scattato nel 1938, riprendendosi riflesso nello specchio dell’armadietto dei medicinali del suo vecchio appartamento: "Abbiamo cercato la complementarietà: competenze musicali e arte visiva”, ha raccontato a FQ Magazine Giampiero Di Carlo, fondatore e CEO di Rockol
Cento anni prima che arrivassero i talent a creare confusione, “The Voice” era solo lui: Francis Albert Sinatra. È intercorso infatti proprio un secolo tra i nostri giorni e quel 12 dicembre del 1915, quando ad Hoboken, sobborgo di emigranti nel New Jersey, vagiva per la prima volta una delle migliori voci del Novecento. La ricorrenza di questo centenario ha ispirato la galleria Glauco Cavaciuti Arte e la webzine Rockol nella realizzazione di una speciale mostra fotografica, e rendere così omaggio al mito di “Ol’ Blue Eyes”.
La selezione di scatti, che sarà aperta al pubblico a partire dal 15 gennaio a Milano, in via Vincenzo Monti 28, porta il titolo di “The Sinatra Collection”, ed è stata curata direttamente dalla Frank Sinatra Enterprises, la label fondata nel 2007 dalla Warner e dagli eredi dell’artista. Le fotografie scelte per la mostra ospitata dalla Galleria Cavaciuti ripercorreranno le vicende e la carriera del cantante attraverso alcune immagini inedite, un paio di preziosi autoscatti, e pose che lo ritraggono nei momenti più luminosi della sua carriera. L’esposizione durerà un mese e le copie saranno poste in vendita al termine dell’esibizione.
Le foto scelte arrivano dagli album custoditi dalla Frank Sinatra Enterprises e da Nancy Sr., prima moglie di Frank, e sono state selezionate per l’occasione da Amanda Erlinger, nipote dell’artista ed essa stessa cultrice dell’arte fotografica. All’interno troviamo sia lavori firmati da grandi fotografi come Terry O’Neill e Milton Greene, ma anche immagini tratte da eventi di famiglia e realizzate dai fans.
Per quanto “The Voice” fosse notoriamente ostile nei confronti del rock e dei suoi adepti, Rockol si è spesa molto in questa iniziativa. Giampiero Di Carlo, fondatore e CEO della testata, spiega: “Frank Sinatra è stato un concentrato di talento e stile, ha creato un modello da imitare ed ha anticipato a modo suo certa ribellione che anni dopo sarebbe stata parte integrante della cultura rock, mettendo Las Vegas sulla mappa della musica”.
Nonostante siano state numerose le iniziative celebrative dedicate al crooner, sia oltre Atlantico che in Inghilterra, non è stato difficile per i promotori reperire materiale fotografico inedito. “Avendo una filiale inglese di Rockol siamo stati contattati da un’affiliata della Frank Sinatra Enterprises per prendere in considerazione la possibilità di realizzare questo evento – racconta Di Carlo a FQ Magazine – Abbiamo lavorato in autunno e l’abbiamo concretizzata a novembre. Ed è stata nostra preoccupazione affiancarci ad uno specialista del settore (Glauco Cavaciuti n.d.r.). Trattandosi di immagini volevamo che fossero valorizzate al meglio. Abbiamo cercato la complementarietà: competenze musicali e arte visiva”.
“Gli scatti selezionati per la mostra – spiega bene il gallerista Cavaciuti – ci svelano situazioni molto diverse tra loro: l’intimità di un pomeriggio a casa, un momento di pausa durante le registrazioni di un disco, il tentativo giocoso di catturare il proprio riflesso in uno specchio. La necessità di ‘fermare’ l’attimo per mantenerne il ricordo diventa la chiave per lasciarsi guidare dall’istinto al momento dello scatto”.
Tra le pose che ripercorrono in modo variopinto sia la vicenda artistica di Frank Sinatra, sia la vicenda umana, ci sono anche delle vere chicche, come il “selfie” scattato nel 1938, riprendendosi riflesso nello specchio dell’armadietto dei medicinali del suo vecchio appartamento. Ciò che questa mostra ci restituisce è un divo tutt’altro che schivo, semmai immortala “un uomo estroverso, intelligente, conscio dello stile e del carisma ma non per questo montato. Un tipo di carisma – come ci racconta Giampiero Di Carlo – piuttosto immediato e genuino”.