La Cina è sempre più protagonista del mercato tecnologico. Lunedì 11 gennaio Grindr, il più grande social network per gay al mondo, ha dichiarato di aver venduto il 60% delle sue quote alla Beijing Kunlun Tech Company, società cinese di videogame. “Abbiamo utenti in tutti i paesi del mondo – ha detto Carter McJunkin, direttore operativo di Grindr – ma avevamo bisogno di un partner per passare alla prossima fase della nostra attività e crescere più velocemente”. È la prima volta che un investitore esterno finanzia la start-up.
La compagnia cinese ha deciso di acquisire la quota di maggioranza di Grindr per la forza sia della sua piattaforma di messaging sia del servizio di advertising. “Grindr era una partita perfetta – spiega la compagnia di Pechino – abbiamo costruito il nostro nome con i videogame e siamo costantemente alla ricerca di una popolare piattaforma internazionale che può attirare traffico di gioco, e dove possiamo pubblicizzare noi stessi e aumentare la nostra presenza all’estero”. Già nel 2014, gli investitori cinesi sono diventati una parte consistente del mercato americano delle start-up. I cinesi sono proprietari di Alibaba, hanno investito nella società di trasporti Uber, nell’app messenger di Tango e in molte altre.
Fondata da Joel Simkhai nel 2009 con poche migliaia di dollari, Grindr è valutata oggi 155 milioni e ha circa due milioni di visitatori ogni giorno che spendono una media di 54 minuti ciascuno sull’applicazione. In pochi anni la start-up americana è cresciuta non soltanto dal punto di vista dei ricavi (25 milioni di dollari nel 2013 e 32 nel 2014) ma è anche diventata il punto di riferimento digitale per gli appuntamenti dei gay in 196 Paesi. L’applicazione per smartphone, disponibile per iOs e Android, consente agli iscritti di visualizzare le foto di altri utenti in base alla loro geolocalizzazione e permette di pubblicare foto e messaggi.
L’acquisizione da parte della società di Pechino dimostra il cambiamento di mentalità della Cina nei confronti dell’omosessualità, considerata reato fino al 1997 e malattia mentale fino al 2001. “Non importa che sia una piattaforma per gay. Vediamo il suo enorme potenziale di crescita e può essere redditizia”, spiegano dalla Beijing Kunlun Tech Company. Negli ultimi anni c’è stata una trasformazione radicale: nel 2012 un ex agente di polizia ha fondato China Blued, un social network gay molto simile a Grindr.
Lo scorso febbraio, la società cinese di videogiochi ha firmato un contratto con la Rovio Entertainment Oy per lo sviluppo di una versione speciale di Angry Birds, celebre gioco per smartphone, pensata appositamente per giocatori cinesi. La compagnia cinese ha anche acquistato i diritti di distribuzione per altri giochi per smartphone come Clash of Clans, Boom Beach e Need for Speed.