Se la domanda ricorrente del primo capitolo era, sulla falsa riga di Twin Peaks, “Chi ha ucciso Lisa Stangard?- la giovane studentessa dall'apparente aurea virginale, amante di Sam Keating e motore iniziale dell'intero assetto narrativo - con questa seconda stagione i nostri dovranno fare i conti con la presunta scomparsa di Rebecca, iniziale indagata per l'omicidio della ragazza
Soldi, Sesso e Sangue. La famosa legge delle tre “S” che ogni studente di giornalismo ha, prima o dopo, incontrato sul proprio percorso di studi racchiude perfettamente anche l’universo narrativo di How To Get Away With Murder, il legal drama dalle sfumature thriller prodotto dalla Regina indiscussa del piccolo schermo a stelle e strisce, Shonda Rhimes, con protagonista Viola Davis nei panni dell’agguerrita Annalise Keating, l’avvocato difensore e docente di diritto penale al centro della serie che le è valso un Emmy Award come miglior attrice protagonista in una serie drammatica.
Giunta alla sua seconda stagione, Le Regole del Delitto Perfetto (questo il suo titolo italiano), ci riporta nell’immaginaria Middleton University di Filadelfia dove ritroviamo i giovani protagonisti, i cosiddetti Keating 5 (i cinque migliori allievi del corso universitario dell’insegnate/avvocato), ad una manciata di giorni da quel finale di stagione capace di sancire l’ennesimo colpo di scena e rimescolare, ancora una volta, tutte le carte in tavola. Se la domanda ricorrente del primo capitolo era, sulla falsa riga di Twin Peaks, “Chi ha ucciso Lisa Stangard?– la giovane studentessa dall’apparente aurea virginale, amante di Sam Keating e motore iniziale dell’intero assetto narrativo – con questa seconda stagione i nostri dovranno fare i conti con la presunta scomparsa di Rebecca, iniziale indagata per l’omicidio della ragazza, e la paura di veder crollare il castello di bugie e segreti messo in piedi per nascondere il loro coinvolgimento diretto nella morte di Sam, il marito fedifrago della loro insegnante/chioccia. Il tutto accompagnato da una nuova scia di sangue e rivelazioni che li vedrà ancora una volta, loro malgrado, protagonisti.
Dai corridoi del Seattle Grace Hospital di Grey’s Anatomy passando per quelli della Casa Bianca di Scandal con Le Regole del Delitto Perfetto, Shonda Rhimes, ci porta tra le aule del tribunale di Filadelfia, habitat ideale dell’impeccabile quanto aggressiva Keating, ennesima figura femminile tratteggiata dal team della sceneggiatrice e produttrice, capace, in un lasso di tempo relativamente breve, di costruire un vero e proprio impero caratterizzato da un taglio narrativo immediatamente riconoscibile. Un marchio di fabbrica in grado di catturare milioni di spettatori nei famosi giovedì d’oltreoceano della ABC dedicati interamente alla programmazione delle tre serie targate ShondaLand, la casa di produzione della Rhimes. Guilty pleasure costruiti su continui cliffhanger che permettono alla narrazione di procedere, stagione dopo stagione, contando proprio sul tacito accordo spettatore/serie di assistere ad un prodotto che fa dell’esagerazione e dei risvolti surreali i suoi alleati vincenti e che punta tutto sulle proprie eroine femminili, centro della sceneggiatura dal quale dipanare le numerose quanto intricate sottotrame.
Questa nuova stagione de Le Regole del Delitto Perfetto, creata dal fidato collaboratore della Rhimes, Peter Nowalk, non si discosta visivamente dalla prima, puntando ancora una volta sul ritmo serrato ed un montaggio frenetico che destruttura continuamente la sceneggiatura, inserendo flashback e flashforward che anticipano o svelano piccoli frammenti di trama, mostrata allo spettatore nella sua totalità solo nel finale di stagione. La differenza principale con il primo capitolo della serie, stando al pilot, sta nell’unione delle due linee narrative dell’episodio, verticale ed orizzontale, che solitamente vedono il caso giudiziario della settimana esaurirsi alla conclusione della puntata. Il colpo di scena finale del primo episodio della seconda stagione ci mostra, invece, che la storia giudiziaria dei due fratelli, Caleb e Catherine Hapstall, accusati di aver ucciso i milionari genitori adottivi, sarà al centro della narrazione per tutto l’arco di questo nuovo capitolo, sancendo così la maggiore novità strutturale della serie, accompagnata dalla new entry nel cast di Famke Janssen nei panni dell’avvocato penalista Eve Rothlow.
L’appuntamento con il “piacere proibito” dai contorni giudiziari è fissato, dunque, per il prossimo 20 gennaio su Fox quando l’impetuosa Annalise Keating tornerà sul piccolo schermo per nuove, sanguinose, puntate de Le Regole del Delitto Perfetto, in attesa di fare la conoscenza della nuova creatura femminile dell’universo ShondaLand: Alice Vaughan, l’investigatrice privata specializzata in frode truffata dal suo promesso sposo in The Catch, il crime drama bastato sull’omonimo romanzo di Kate Atkinson.