“Non è vero che Di Maio e Fico non si sono interessati di Quarto, se si capisce solo ora che quelle che sembravano pressioni politiche erano minacce. Vorrei solo che si chiedesse anche a Renzi come mai non si è accorto di Buzzi. Noi del M5S abbiamo comunque espulso il consigliere De Robbio non appena lo abbiamo scoperto“. Così il deputato del M5S, Alessandro Di Battista, durante Otto e Mezzo (La7), risponde a Lilli Gruber e al vicedirettore de L’Espresso, Marco Damilano, quando gli fanno notare che Di Maio e Fico, entrambi parlamentari napoletani, non hanno agito tempestivamente in un Comune come Quarto, considerato oggetto di infiltrazioni camorristiche. Il parlamentare pentastellato spiega la posizione del M5S sul caso del sindaco Capuozzo, che ha scelto di restare in carica nonostante la decisione del movimento di espellerla per le sue mancate dimissioni: “Non è che c’è stato un ordine di espulsione. Abbiamo avuto bisogno di 5-6 giorni per analizzare la questione e abbiamo pensato che le dimissioni fossero la cosa migliore. E’ un dato di fatto che alcuni voti arrivati al M5S a Quarto sono forse inquinati. Altri fatti sono stati evidenziati dalle intercettazioni telefoniche in questi ultimi giorni. Sante intercettazioni telefoniche, le pubblicassero sempre perchè sono uno strumento utile. Qualcuno non vuole pubblicarle, noi diciamo che vanno pubblicate tutte, perché, se le leggi tutte, ti rendi conto di come stanno le cose“. E aggiunge: “Abbiamo visto che forse c’era un ricatto e abbiamo consigliato al sindaco Capuozzo di dimettersi. Lei non ha voluto e così abbiamo deciso di toglierle l’utilizzo del simbolo. Pur riconoscendo che lei ha resistito a pressioni provenienti da ambienti torbidi, lei avrebbe dovuto denunciare e non l’ha fatto. Il sindaco Capuozzo dice che va avanti?” – continua – “Ne ha il diritto per legge, io reputo che si debba dimettere, occorre il più possibile un sindaco pienamente legittimato e questa vicenda le toglie un po’ di legittimità. Le mafie provano ad infiltrarsi e Rosa Capuozzo non è stata condizionata, è una persona assolutamente perbene. Ma per il M5S oltre a essere onesti bisogna anche apparire, conta l’esempio. Noi non vogliamo diventare come gli altri“. Di Battista spiega la proposta di legge del parlamentare M5S Alfonso Bonafede: “Questo progetto chiede che tutte le liste dei Comuni in Italia, prima di essere depositate, debbano passare attraverso il vaglio della Direzione distrettuale Antimafia. Questo è utile per ridurre drasticamente i rischi da infiltrazioni mafiose. Bisogna inserire un’ulteriore selezione per tutti i candidati alle elezioni, tenendo conto che eliminare la possibilità che ci possano essere infiltrazioni mafiose è impossibile”. E sottolinea: “Non dimentichiamo che attualmente si siedono ai Consigli Comunali candidati eletti del Pd sotto indagine, e anche arrestati, per reato di voto di scambio, che peraltro è stato sostanzialmente indebolito da questo Parlamento, che ha ridotto le pene. E non dimentichiamo il caso di Vincenzo De Luca, che la Commissione Antimafia ha definito ‘impresentabile’ e che è stato comunque presentato, anche se condannato in primo grado per abuso di ufficio“
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