Venerdì 15 gennaio alle 21.10 va in onda su Sky Arte HD “Napolislam” (canale 120), il documentario di strettissima attualità scritto e diretto da Ernesto Pagano che racconta il processo di islamizzazione in atto a Napoli. La macchina da presa attraversa la città ed entra nelle vite di dieci napoletani convertiti all’Islam, tra cui un disoccupato, una ragazza innamorata, un rapper, un padre di famiglia. Persone molto diverse tra loro che hanno trovato nel Corano una risposta all’ingiustizia sociale, al consumismo sfrenato e al blackout della speranza in un futuro migliore. Il film, girato nei mesi successivi all’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, racconta le storie di uomini e donne, figli di cattolici, cattolici loro stessi fino a qualche anno prima che poi hanno compiuto una scelta radicale, non solo religiosa. I loro nomi adesso sono cambiati: Francesco è diventato Muahammad, Claudia è diventata Zeynab. Anche Napoli è diventata Napolislam. Le sue Chiese esistono ancora, ma perdono fedeli. In altre chiese sconsacrate sorgono delle moschee, come a piazza Mercato. Anche dai movimenti di estrema sinistra, ormai in crisi profonda, ci sono dei fuoriusciti. Salvatore è diventato Muhammad e adesso preferisce Maometto a Che Guevara, perché ha capito che l’unico modo di portare la giustizia nella società è attraverso il Corano. Il regista Pagano, che da anni studia l’Islam e ha vissuto tre anni in Egitto, racconta i piccoli e grandi “scontri di civiltà” all’interno delle mura domestiche, i drammi interiori, le confessioni intime di ciascuno dei protagonisti. Un mosaico di storie, a volte tragiche, altre comiche, tutte diverse, accomunate dall’esigenza di reagire a una crisi spirituale ed economica che ormai investe l’intera società. Un modo per guardare l’Islam da un’altra prospettiva e chiedersi per quale motivo la religione rivelata da Maometto stia lentamente conquistando l’Europa. Tra una zeppola halal e una preghiera all’aperto, le storie quotidiane di questi napoletani gettano una luce nuova sulla società e su Napoli, una città multietnica, aperta e sensibile ai cambiamenti della storia dove il miscuglio di cultura e religione sta producendo metamorfosi inattese