L’inizio dell’anno lo ricorderemo per l’affacciarsi di due virus politici che come tutti i virus tendono alla veloce mutazione. Il primo ha infettato il M5S e lo chiameremo “quartite”. Un virus molto forte e con una mutazione che ha reso inefficace qualsiasi tipo di vaccino, pur predisposto da Grillo ed i suoi. La sua prima comparsa risale a tempi molto lontani, allorquando Cosa Nostra decise di spostare i suoi voti controllati dal classico approdo democristiano ai socialisti. Questo virus ha effetti devastanti e si presenta all’inizio asintomatico. Il primo ed evidente sintomo è il numero sproporzionato di preferenze (in questo caso le 900 all’ex consigliere 5S di Quarto accusato di essere il referente della camorra). Ma in un Movimento che ci ha abituati a flussi di voto inediti, può essere facile che si scambi uno starnuto con una polmonite. Il secondo sintomo è il ricatto. Su questo basta leggere le considerazioni sulla politica declamate molto tempo fa da Giuliano Ferrara, che ha ben descritto quanto la ricattabilità stia alla base di qualsiasi carriera politica. Ovvero un soggetto ricattabile è controllabile e questo era uno dei fondamentali della Prima Repubblica che “non si scorda mai!”. Qui, l’analisi del sangue fatta dal Movimento è risultata scarsa o affidata a laboratori poco scrupolosi.
Infine, sulla cura della quartite, ovvio che Grillo ha deciso la somministrazione di antibiotici, del tutto inutili contro i virus, perché alla fine la reazione alla malattia ha sviluppato focolai batterici come effetti collaterali e pericolose complicanze. Resta il fatto che il virus persiste e muta rendendosi epidemico. Infatti i partiti come il Pd, che peraltro hanno scelto la politica del non vaccinarsi, e non hanno neanche sviluppato anticorpi, subiscono la quartite ovunque e solo in un caso (a Roma con Barca) hanno reagito con una “quarantena” massiccia, senza grandi esiti.
Ma il Pd soffre oggi delle conseguenze gravi dovute al virus del “cavillismo”. Ne sono affetti soprattutto i membri delle Commissioni, alcuni sono storici portatori sani messi apposta lì per infettare e diffondere la malattia (soprattutto in occasione delle notturne sedute sulla finanziaria). Anche questo è asintomatico, la sua incubazione dura parecchie settimane, alla fine delle quali, si scatena provocando dolorose reazioni. Si manifesta con il cambio di singole paroline o frasette invisibili negli anfratti dei provvedimenti con i quali, si autorizzano comunque trivellazioni o si provocano altri risultati, capovolgendo quanto già emerso durante la convalescenza dall’annuncite (altra forma virale nota che contagia i nostri politici).
La reazione alla malattia del cavillismo può essere addirittura “furibonda” (vedasi chiamata alle armi del conducator Emiliano contro il tradimento del governo). Se il cavillismo si affronta con medicinali giusti: urla, indignazioni, manifestazioni, ricorsi ed ulteriori richieste di referendum, blocchi, petizioni, invasioni popolari di terra (piazze) e di mare, gli effetti del virus sono destinati a scomparire. Purtroppo ancora non è stato scoperta una formula efficace di vaccino e la capacità di mutazione del virus è estremamente alta. Inoltre dovrebbero disinfettare tutte le sale delle commissioni parlamentari, perché pare attecchisca facilmente e stazioni a lungo tra i velluti ed i legni di queste stanze.
Insomma il 2016 è cominciato, e si attendono i picchi per il periodo primaverile. Sì, perché il contagio massimo lo avremo sotto elezioni e soprattutto nelle grandi metropoli dove si appresta a fare la sua comparsa la “banchite” che ha messo ko migliaia di italiani a fine anno e verso la quale non servono ne antibiotici, né palliativi e neanche preghiere!