All'ex consigliere sono stati confiscati circa 12mila euro. Alla collaboratrice invece Rossella Bolino si contestava un viaggio a Lampedusa
Condannati per peculato Matteo Riva e la sua collaboratrice, rispettivamente a due anni e a un anno e quattro mesi. L’ex presidente del gruppo Misto in Regione Emilia-Romagna e Rossella Bolino erano accusati di aver usato per fini personali i rimborsi spese previsti per gli eletti di viale Aldo Moro: in particolare a quest’ultima si contesta un viaggio a Lampedusa, mentre per Riva è stata disposta la confisca per equivalente di 12.243 euro. La Procura gli contestava complessivamente spese per circa 27mila euro.
Le condanne, con la sospensione condizionale, decise dal Gup Alberto Gamberini nel processo in rito abbreviato, fanno riferimento a i pagamenti messi a rimborso tra giugno 2010 e dicembre 2011. Sono state accolte le richieste del pm Antonella Scandellari, titolare delle indagini coordinate anche dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. I due sono stati condannati per alcune imputazioni, assolti per altre perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato.
“Io non ho mai usato denari pubblici a fini privati“, ha replicato Riva, “anzi ho sempre anteposto il fine pubblico a ogni mia iniziativa politica e istituzionale e su molti capi di imputazione sono stato assolto. Attendo di leggere le motivazioni della sentenza per decidere se accettare tutte le conseguenze della condanna, anche le più estreme, o se presentare ricorso in appello. Voglio solo dire che la mia storia politica parla da sé in azioni e opere e che perdono tutti quelli che hanno desiderato il mio male e chiedo scusa a chi mi ha voluto bene e sostenuto anche nell’ultimo anno, dove una persona nella mia situazione riconosce i veri amici”.